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Qualche curiosita' e i dati dell'Italia

Il nuovo mercato e' l'Asia: buona affluenza al primo giorno di Mac Fruit Attraction China a Shanghai

Arrivi in fiera a Shanghai e tutto è enorme. Il padiglione che ospita il Mac Fruit Attraction China, nell'ambito di Horti China, è grande, e alto, quasi come lo stadio Olimpico di Roma, tanto per rendere una vaga idea. Tutto è proporzionato a una città che conta 24 milioni di abitanti, quasi la metà della popolazione italiana.


Una grande folla all'inaugurazione di Mac Fruit Attraction China, mercoledì 22 novembre 2017

La prima giornata, mercoledì 22 novembre 2017, ha registrato, ad occhio, una discreta affluenza. Le aziende espositrici italiane, alcune fra quelle che abbiamo intervistato, hanno confermato di avere avuto un buon numero di contatti, da verificare poi se andranno a buon fine.


Veduta dall'alto della fiera

"Ogni Regione, e anche il sistema Italia, deve contribuire a facilitare le esportazioni delle aziende italiane in questo continente", ha affermato a FreshPlaza l'assessore alle attività produttive dell'Emilia Romagna, Palma Costi, presente a Shanghai per una missione di sistema in Cina. "Quello che qui a Shanghai può essere una nicchia, per le aziende italiane può valere quantità enormi. Il settore alimentare, e in particolare quello del sistema ortofrutticolo, non può lasciarsi sfuggire queste occasioni".


Foto di parte della delegazione italiana con l'assessore Palma Costi dell'Emilia Romagna (al centro vicino a Renzo Piraccini presidente di Macfrut)

In tal senso, l'Emilia Romagna sta investendo molto cercando di favorire la partecipazione all'estero, a fiere o in missioni, del maggior numero possibile di aziende.


Centraline per il controllo da remoto
 
Ma cosa hanno portato in fiera gli espositori cinesi? Ci sono cose molto concrete, quanto altre piuttosto strane. La concretezza è data dal pragmatismo olandese: la fiera è co-organizzata da Madrid e Cesena, appoggiandosi alla macchina organizzativa olandese che già da anni è presente qui. E infatti sono molte le aziende dei Paesi Bassi presenti, o direttamente, o attraverso i propri agenti.


Plastico per gestione coltura idroponica

Non a caso queste aziende hanno per lo più strutture per serre in vetro, sistemi per colture idroponiche e relativa gestione. Le aziende prettamente cinesi espongono anche altre tipologie di prodotti. Molti sono i sistemi a led per l'illuminazione delle piante in serra, ma non mancano i profilati metallici, le reti ombreggianti o di protezione, le trappole per la cattura massale degli insetti.


Trappola per cattura massale

Interessante un prodotto (Safeguard - Fruit&Veggie Wash) del tutto ecologico, ricavato da alghe, con effetto batteriostatico, ideale per rimuovere i residui. L'azienda lo consiglia per il lavaggio e la sanificazione di frutta e verdura sia per la famiglia, ma anche per i supermarket che vogliano offrire al consumatore un prodotto con un servizio in più. Viene garantito come capace di rimuovere i contaminanti 100 volte in più rispetto alla sola acqua.


Prodotto naturale per lavaggio frutta e verdura.

Tantissime le soluzioni per coltivare le verdure in coltura idroponica. In mostra vi sono pareti verticali, orizzontali, a spirale, a scaffale... Tutte soluzioni che, nel giro di pochi anni, vedremo anche in Italia. Ma qui
 ci sono già.


Coltura idroponica in spirale

Il peso dell'Italia
L'Italia produce complessivamente circa 17 milioni di tonnellate di ortofrutta annua di cui 7 milioni di frutta e 3 milioni di agrumi.

Esporta circa 3,9 milioni di tonnellate di ortofrutta di cui circa 2,7 milioni di frutta e 300.000 tonnellate di agrumi. E' primo paese produttore europeo di mele, kiwi e pere e secondo per gli agrumi.

Una posizione di grande rilievo nel mondo in termini quantitativi, che si va ad affiancare agli aspetti qualitativi e salutistici dell'offerta, che vede l'Italia ancora una volta leader in Europa per la produzione integrata e biologica.

E' quanto emerso in occasione della Conferenza Stampa organizzata a Shangai per presentare il Progetto Freshness from Europe. Il proponente, CSO Italy, ha partecipato all'evento con uno stand di 156 metri quadri all'interno del quale erano presenti i soci aderenti al Progetto.



Un progetto che vede la Cina tra i paesi target delle attività insieme a Usa, Canada, Emirati Arabi Uniti e Giappone e che coinvolge imprese associate a CSO Italy che insieme rappresentano il 60% dell'ortofrutta italiana.

"Il Made in Italy ortofrutticolo – ha dichiarato il Presidente di CSO Italy Paolo Bruni – è rappresentato in Cina, per ora, da kiwi e agrumi ma stiamo già lavorando per aprire alle pere che sono un vero fiore all'occhiello della frutticoltura italiana. Abbiamo colto l'occasione di questa missione in Cina con la Regione Emilia Romagna – prosegue Bruni – per presentare alle massime autorità del Ministero dell'Agricoltura Cinese un dossier dedicato alla pera di cui ho approfondito le tematiche più stringenti nella conferenza stampa, nella quale come CSO Italy ho messo in evidenza i valori e l'importanza della pera italiana e quanto si sta facendo per poter finalmente aprire gli scambi commerciali con questo Paese, registrando grande interesse da parte dei giornalisti presenti".



"Data l'elevata richiesta – conclude Bruni - ci auguriamo che, con un buon lavoro di squadra, si concluda il prima possibile l'iter di apertura del mercato e che anche i consumatori cinesi possano apprezzare le caratteristiche uniche delle diverse varietà di pere italiane".