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Cimice asiatica, dalla ricerca segnali incoraggianti

Mantenere unite le forze e studiare strategie di lotta che consentano - come è stato per il cinipide che fino a pochi anni fa decimava la castanicoltura cuneese - di debellare la cimice asiatica, l'insetto che colpisce e danneggia irreversibilmente le produzioni orticole, frutticole, cerealicole ed anche ornamentali.

Settecento persone in platea hanno seguito i lavori che si sono tenuti al convegno di Coldiretti a Cherasco (provincia di Cuneo) per fare il punto con gli autorevoli relatori sulle conoscenze, i risultati e le prospettive di lotta per sconfiggere l'insetto.

A moderare il convegno è stato il direttore di Coldiretti Cuneo, Tino Arosio, che ha precisato fin dall'inizio: "Non siamo qui a indicare soluzioni miracolistiche, ma quello che è stato fatto e si farà in concreto grazie alla squadra di lavoro che coinvolge in primis l'Università di Agraria di Torino, la Fondazione Agrion e i nostri tecnici dell'Agenzia 4A, grazie ad un progetto pluriennale finanziato dalla Fondazione CRC".

Non solamente un convegno di analisi di una situazione di emergenza, ma un momento di confronto che vede al centro la ricerca scientifica che tenta di dare risposte concrete alle imprese agricole ed ai cittadini nel rispetto dell'ambiente.
Di qui una serie di studi e prove che portano ad affrontare la cimice asiatica allo stadio primordiale (neanide), agendo sul suo metabolismo. Questo consentirebbe di arginare la problematica prima che le cimici si sviluppino sulle varie colture con la stagione proficua. Con questa impostazione, determinante sarà la ricerca scientifica, ma anche l'applicazione in campo delle teorie di lotta annunciate. Iniziative che motivano Coldiretti e tutti i partner del progetto ad andare avanti con ottimismo, all'insegna della concretezza.

Un segnale confortante rispetto all'attività di ricerca è arrivato dall'intervento del professor Alberto Alma, coordinatore scientifico del progetto, che ha dichiarato: "La natura impiega anni a ristabilire l'equilibrio dei danni causati dall'uomo. La ricerca deve essere la base solida per la soluzione al problema. Tra le diverse strategie di difesa, l'ipotesi che stiamo sperimentando oggi sta dando dei primi risultati incoraggianti".

Ad aprire e chiudere i lavori, Delia Revelli presidente di Coldiretti Cuneo: "Cercheremo nel più breve tempo possibile una soluzione concreta, nel rispetto di un fatto che è importante per Coldiretti: l'attenzione all'ambiente e alla qualità delle produzioni con il giusto team proprio come fatto allora per la problematica del castagno".

"Quando Coldiretti ci ha esposto la situazione – ha precisato Giandomenico Genta, presidente della Fondazione CRC - abbiamo deciso di stanziare da subito 300mila euro, una cifra molto elevata per un singolo progetto, per far capire quanto la fondazione sia attenta al settore agricolo".

Giorgio Ferrero, assessore regionale all'Agricoltura ha esordito: "Ringrazio Coldiretti che da sempre è in prima linea nell'affrontare le problematiche in tutti gli ambiti del mondo agricolo e con la quale abbiamo una proficua collaborazione, in quanto rappresenta la maggior parte delle aziende agricole piemontesi. Nell'ambito agronomico, la globalizzazione ha aumentato le potenzialità economiche delle aziende, ma dall'altra le ha esposte a nuove sfide, tra le quali la cimice asiatica. La Regione è attiva anche ai tavoli nazionali per sbloccare la normativa sull'introduzione degli insetti antagonisti e a livello regionale stiamo lavorando alla creazione di un bando destinato all'acquisto di reti antinsetto".

Concludono i tecnici dell'Agenzia 4A Coldiretti: "E' importante collaborare tutti, facendo filiera, per attuare una corretta lotta integrata all'insetto, adottando i metodi di lotta sostenibili, salvaguardando l'immagine green dell'agricoltura cuneese, guadagnata sul campo con tanti anni di azioni che non hanno mai sottovalutato il rispetto ambientale".
Data di pubblicazione: