I ricercatori dell'Università Pontificia Cattolica del Cile (Santiago, Cile) hanno valutato gli effetti di tre bioregolatori vegetali a diverse concentrazioni, brassinolide (BL a 10-20-30 mg/L), acido gibberellico (ProGibb®, GA3 a 10-30-50 μL/L) e chinetina (X-Cyte®, KN a 10-30-50 μL/L), sulle cultivar Non Pareil e Carmel, a due stadi fenologici (bottone rosa e caduta petali) durante la fioritura.

Dai risultati è emerso che il trattamento migliore è stato quello con brassinolide per entrambe le cultivar che hanno prodotto mandorle più pesanti e più grandi rispetto a quelle non trattate. A parità di trattamento, Non Pareil ha prodotto mandorle più pesanti (1,45 g), più lunghe (24,98 mm), più larghe (15,05 mm). Per quanto riguarda l'efficacia del trattamento, i risultati suggeriscono di procedere, per Non Pareil, allo stadio di bottone rosa e, per Carmel, allo stadio di caduta petali.
Un trend chiaro è stato dimostrato anche dalla chinetina alla concentrazione più alta (50 μL/L) che ha migliorato notevolmente il peso secco, la lunghezza e la larghezza delle mandorle durante la raccolta. Nel caso del GA3, per la cultivar Non Pareil le concentrazioni inferiori hanno mostrato un effetto positivo sulle tre variabili in entrambe le fasi fenologiche, mentre nella cultivar Carmel la migliore risposta è stata osservata alle concentrazioni più alte di questo bioregolatore .
In generale, l'uso dei bioregolatori ha avuto effetti favorevoli significativi sul peso secco, la lunghezza e la larghezza delle mandorle durante la raccolta in entrambe le cultivar.
Fonte: Segundo Maita e Carlos Sotomayor, 'Kernel size and weight affected by three plant bioregulators applied at bloom to Non Pareil and Carmel almond cultivars', 2017, Electronic Journal of Biotechnology, Vol. 28, pag. 47 – 51.