Il commercio delle mele, tra mercati che si chiudono e altri che aprendosi cambieranno tutto
Josef Wielander, direttore di VI.P.
"Portiamo ancora i segni negativi che ha lasciato l'embargo russo, dato che da un mese all'altro abbiamo dovuto adattarci, cercando mercati di sbocco alternativi. Nel frattempo, pur essendo rimasta l'influenza negativa - commenta il direttore di VI.P - forse ne risentiamo sempre meno perché con il passare del tempo sono svanite anche le speranze di una riapertura imminente delle frontiere; semmai dovesse accadere, i ritmi d'importazione non saranno certo i medesimi di un tempo, vista anche la crescita della produzione melicola interna russa".
"I piani di decumulo procedono regolarmente rispetto a quanto progettato a inizio campagna. Dal punto di vista di remunerazione dei nostri contadini, il livello sarà più basso rispetto all'ultima annata e anche alla media quinquennale - prosegue Wielander - Ad ogni modo, i quantitativi in stock ci permetteranno di affrontare la seconda e ultima parte dell'anno con una certa speranza e tranquillità".
Infine, in merito agli sbocchi indiano e cinese, il direttore conclude: "Tenendo presente la densità di popolazione di queste nazioni, inevitabilmente l'interesse nostro e di tutto il comparto ortofrutticolo risulta elevatissimo. Sono dell'avviso che una possibile entrata a pieno regime in Cina e in India sconvolgerebbe in maniera eclatante il nostro comportamento di vendita rispetto a qualsiasi altra destinazione mondiale".
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