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Le foto dell'XI Convegno Nazionale di Actinidicoltura di Latina

Organizzato dall'Accademia di Agricoltura, Alimentazione e delle Arti "Le Grugnole", Kiwi Informa e Latina Città della Frutta, con il patrocinio della S.O.I. (Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana), si è svolto lo scorso 16 dicembre 2016 a Borgo Bainsizza (provincia di Latina), l'XI Convegno Nazionale di Actinidicoltura, il III Convegno Nazionale sulla Batteriosi dell'Actinidia da Psa e la I Mostra varietale dell'Actinidia.



Riportiamo qui di seguito alcuni dati e le foto fornite sull'evento dal dott. Ottavio Cacioppo.

Clicca qui per accedere all'album fotografico dell'evento.

Introduzione
Ben venticinque i relatori presenti ai due convegni, i quali hanno determinato il successo qualitativo e scientifico dell'evento. I due convegni si sono focalizzati su due aspetti: uno relativo alla qualità dei frutti di varietà diverse che si commercializzano sul mercato internazionale, l'altro sulla batteriosi dovuta all'agente Pseudomonas syringae pv. actinidiae (Psa). Si ringraziano inoltre, per il loro sostegno, le ditte sponsor Arma, Agrintec, Grena e Con.Vi Vivai.

L'introduzione è stata a cura di Ottavio Cacioppo, con una relazione sull'actinidicoltura in Italia e nel mondo. E' stata evidenziata l'importanza, nel contesto commerciale mondiale, dello standard qualitativo proposto, sin dall'origine, dalla Nuova Zelanda, Paese che ha valorizzato la specie, di origine cinese, a livello internazionale.

La storia risale ai primi frutti raccolti da James Mc Gregor nel 1906, in un giardino pubblico di Pechino e consegnati in Nuova Zelanda al vivaista Alexander Allison, il quale ottenne l'omonima varietà coltivata negli anni 70 in Italia: nove erano all'epoca le cultivar neozelandesi esistenti - tutte a polpa verde - delle quali la sopravvissuta varietà Hayward (dal nome del vivaista omonimo che l'ottenne nel 1920) rappresenta oggi il 95% del kiwi verde coltivato nel mondo (La storia del kiwi è stata pubblicata da: n. 7-9/2006 Kiwi Informa con il titolo, "Il Kiwi Compie 100 anni " e Storie Parallele" Edizione ARMA, aprile 2012, entrambi di Ottavio Cacioppo).

Clicca qui per accedere all'album fotografico dell'evento.



La campagna commerciale 2015/16

I dati ufficiali per la stagione italiana 2015/16 sono: 25.000 ettari e una produzione commerciale di 555.000 tonnellate, con una media produttiva di 22.2 t/ha, la più alta da quando si coltiva il kiwi in Italia (1971).

Il Lazio conta 8.000 ettari destinati ad actinidicoltura, per una produzione di 177.600. Secondo stime del dott. Cacioppo, la Regione possiede complessivamente 10.000 ettari, di cui 8000 in provincia di Latina, la terra del kiwi (patria dell'IGP Kiwi Latina, unico marchio in Italia ottenuto nel 2004), e una produzione media annuale 140-150 mila ton/ha.

La seconda Regione produttrice è il Piemonte con meno di 5mila ettari e una produzione di 104mila ton; a causa della batteriosi,. in questi ultimi anni ha perso più di 1000 ettari. Segue l'Emilia Romagna con meno di 4.000 ettari e una produzione circa 80mila ton.

Il Veneto ha meno di 3.000 ettari e una produzione di 55.500 ton; negli ultimi anni, a causa della moria delle piante provocata da una combinazioni di fattori, ha perso circa 1.000 ettari di kiwi.

A seguire, la Calabria (Regione con meno di 3.000 ettari e una produzione 57.720 ton) e le altre regioni con meno di 4.000 ettari e una produzione 79.920.

Le varietà
Il kiwi più coltivato in Italia, con 21.785 ettari, è l'Hayward; seguono con 3.215 ettari le altre varietà, a polpa gialla, che sono:
  • Gold 3 (G3), cultivar neozelandese introdotta in Italia nel 2011. Con 2.000 ettari e una produzione di 9.000 ton è la più importante cultivar gialla; ha sostituito la varietà Hort 16 A, distrutta, a partire dal 2008, dalla batteriosi (ne sono rimasti appena 10 ettari).
  • Jintao, di origine cinese, coltivata in Italia dai primi anni Ottanta, con una superficie di 720 ettari e una produzione di 7.900 ton.
  • Soreli varietà ottenuta dall'Università di Udine. I primi impianti sono stati realizzati nel 2008. Brevetto venduto anche ai sudafricani. 350 ettari che hanno prodotto 3.500 ton.
  • Dorì, varietà ottenuta in Italia:150 ha e una produzione di 200 ton.
  • Altre varietà a polpa verde occupano una superficie di circa 400 ha e hanno prodotto 4.000 ton.

Clicca qui per accedere all'album fotografico dell'evento.


L'actinidicoltura nel mondo
La superficie actinidicola nel mondo è di circa 180mila ettari e la produzione di circa 3 milioni di tonnellate (precisando che per i paesi dell'Emisfero Sud, Nuova Zelanda, Cile, e altri, l'anno di riferimento è il 2016 e per quelli dell'Emisfero Nord è il 2015).

La Cina è leader mondiale con 100mila ettari e una produzione di 1.250.000 ton; al secondo posto l'Italia con 25 mila ettari e una produzione di 555mila tonnellate. Segue la Nuova Zelanda con 12.500 ha e una produzione di 485mila tonnellate; il Cile con 10.500 ha e una produzione di 195mila tonnellate; La Grecia con 8.250 ha e una produzione 160mila tonnellate.

Altri paesi dell'Emisfero Nord : Francia, Iran, Giappone, U.S.A. Portogallo, Spagna, Turchia e altri con 18.660 ettari e una produzione di 247.000 tonnellate. Altri paesi dell'Emisfero Sud con 4.000 ettari e una produzione di 60.000 mila tonnellate.
Data di pubblicazione: