Quella del peperone in serra è stata una campagna complessivamente positiva. In campo aperto si lavora il prodotto destinato all'industria, con un prezzo già definito, ma tutto sommato è stata soddisfacente. Unico neo: la pioggia di settembre, che ha impattato la qualità delle produzioni sia per l'industria sia per il fresco, determinando un calo delle aspettative di reddito per i produttori.

"Insalate e brassiche stanno andando bene; non si può dire lo stesso del finocchio. Il mercato per questo ortaggio non sta attraversando un buon periodo, per via di un aumento delle disponibilità di produzione. Sono infatti aumentate le superfici e le condizioni climatiche non hanno giovato molto. Prossima settimana, però, potrebbe esserci una ripresa dei prezzi di vendita del finocchio". Particolarità: procede molto bene un prodotto di nicchia, come le cime di rapa. Tra le insalate spicca invece la cicoria.
"In generale e in base alla mia esperienza, la commercializzazione di tutti i prodotti ortofrutticoli diventa importante fino a tre-quattro giorni prima di Natale, ma si registrano le prime avvisaglie dall'8 dicembre in poi con l'inizio del periodo festivo. Poi, il blocco nelle giornate festive, per riprendere successivamente dal 26 dicembre, quando la macchina si rimette in moto in vista del Capodanno. Qui si genera un nuovo blocco, con prezzi al ribasso, per poi ripartire generalmente a fine gennaio/inizio febbraio. Per fine febbraio riprende l'interesse per brassiche, finocchio, agrumi (in finale di stagione). Tra fine febbraio e marzo la fragola è il primo prodotto che sveglia il mercato".
Dopo il Natale, si prevede quindi un mese di mercato pesante.