
"Il continuo cambiamento strutturale delle imprese agricole si sta traducendo in leggero miglioramento del reddito pro-capite per via di un minor uso della manodopera. Le prospettive dei prezzi restano basse, per cui il reddito complessivo rimane in area negativa. Inquinanti, residui chimici ed emissioni dei gas serra saranno sempre più dei fattori che influenzeranno la gestione aziendale e i relativi costi. La capacità di gestire i cambiamenti climatici e i rischi di gestione farà la differenza nella costruzione del reddito".
Per la prima volta, nell'Outlook è stato esaminato anche il settore ortofrutta sia per il contributo che fornisce al valore aggiunto agroalimentare sia per l'impatto occupazionale. Due trend sono emersi con particolare importanza. Cresce il commercio sia interno all'Europa fra aree produttive e non-produttive, sia verso i Paesi terzi. Altro aspetto, è il consumo, che appare stagnate o addirittura in calo in termini quantità, ma non in valore, per cui prodotti a maggior valore aggiunto sono apprezzati e consumati.
"Altro appuntamento importante – aggiunge Bagnara - è avvenuto a Cancun, in Messico, cioè la Convention dell'Onu sulla diversità biologica CBD – Convention on Biological Diversity. Per la prima volta si è parlato non solo di tutelare la biodiversità e quindi di creare riserve o aree protette, ma di "mainstreaming agrobiodiversity in sustainable food system" cioè integrare l'agrobiodiversità in un sistema alimentare sostenibile. Quindi si supera il concetto di vedere l'agricoltura come sfruttamento, da un lato, e la natura come risorsa da difendere, dall'altro. La biodiversità diventa perciò valore alla base di una filiera agroalimentare integrata, per rispondere a quel trend di consumo rimarcati dall'Outlook della Commissione Europea".

Il concetto di biodiversità non è quindi legato solo al prodotto, ma riguarda anche l'aspetto sociale e la cultura nonché l'elasticità di adattamento al clima. Per questo obiettivo di mercato, come azienda agricola di famiglia, l'Italia è stata fra i firmatari della carta del segretariato della Convention CBD "Business and Biodiversity Pledge" cioè impegno per il business e la biodiversità.