Agli incontri hanno partecipato circa 100 persone tra cui consulenti, professionisti, responsabili gestione qualità, tecnici e operatori di organizzazioni del settore agroalimentare, in particolare della filiera ortofrutticola.
L'obiettivo è stato quello di introdurre il Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata, novità assoluta nel panorama delle certificazioni volontarie di qualità, in un confronto con rappresentanti delle Regioni, professionisti e tecnici di settore.
Tra gli argomenti trattati:
- Gli organismi nazionali di gestione (OTS, GDI, GTA, GTQ);
- Accesso al sistema di controllo e certificazione;
- Verifica di idoneità e mantenimento dei requisiti degli operatori aderenti al SQNPI (verifiche in autocontrollo);
- Non conformità, sospensioni ed esclusione, e loro gestione;
- Rintracciabilità delle produzioni e fase post-raccolta;
- Analisi dei punti di controllo;
- Documentazione a supporto del SQNPI;
- I piani di controllo regionali;
- Le linee guida Nazionali e i Disciplinari di produzione Integrata.
Il tema ha suscitato grande interesse e dal dibattito seguito è emerso come il nuovo schema di certificazione volontaria risulti in gran parte sovrapponibile con schemi già applicati e "consolidati" quali GlobalGAP e UNI 11233:09. Pertanto questo rende la sua applicazione molto semplice per tutte quelle aziende che hanno già da tempo implementato metodi di produzione eco-sostenibile certificata. Nessuna necessità di produrre nuovi documenti e/o registrazioni, ma obbligo di applicare il metodo di produzione integrata in accordo ai disciplinari regionali (Disciplinare Tecnico-Agronomico e Disciplinare di Difesa).
Nuove opportunità, quindi, per gli operatori che possono accedere alle agevolazioni previste da PSR e OCM e, qualora richiedano anche l'utilizzo del marchio di qualità SQNPI, possono utilizzare il marchio di riconoscibilità che il MiPAAF si appresta a sostenere e divulgare affinché le produzioni agricole italiane di qualità, ottenute con metodo eco-sostenibile, possano trovare la giusta valorizzazione commerciale.
Ma opportunità anche per i tecnici che, con riferimento a quanto stabilito dal P.A.N., potranno spendere la propria professionalità nelle attività di assistenza alle aziende.
Riuscirà il nuovo marchio a vincere la sfida dei mercati e a favorire la penetrazione commerciale dei prodotti italiani?
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