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Occorre una regolamentazione

Sul web, fitofarmaci a libera vendita senza patentino

E mentre in Italia si organizzano i corsi per i patentini per l'acquisto e l'uso dei fitofarmaci, su Internet si compra quel che si vuole, senza alcuna autorizzazione, come già abbiamo denunciato qualche giorno fa (cfr. FreshPlaza del 17/11/2016). Ci siamo affacciati su un portale andando alla ricerca di antiparassitari, per verificare se è vero che si può acquistare di tutto e di più. In effetti, è proprio così.

 

Internet è uno strumento eccezionale sotto quasi tutti i punti di vista. In uno però, pecca: essendo globale, permette di scavalcare le leggi vigenti nei singoli Paesi. Nel caso specifico: sostanze tossiche che in Italia possono essere acquistate solo da persone competenti e che hanno sostenuto dei corsi di preparazione, grazie al web possono essere comprate all'estero, in Paesi meno sensibili alla salute, a prezzi concorrenziali.

Il portale mette in vendita una notevole quantità di articoli del genere. Onestamente, non vogliamo fare pubblicità ai singoli prodotti (che provengono per lo più dalla Cina). Fra l'altro, sono da acquistare in grandi quantità (a volte a tonnellate) e occorre fidarsi di quel che il sito riporta circa le dosi e le concentrazioni.



Il vero problema è un altro. In Cina possono vendere principi attivi da noi banditi per legge. Alcuni agricoltori potrebbero essere tentati ad acquistarli, perché magari li hanno usati in passato e se li ricordano come molto efficaci; ma oggi in Italia non si trovano più. Nel momento delle analisi, tuttavia, quando dovesse essere riscontrato su frutta e verdura il residuo di un principio chimico bandito, si commetterebbe reato penale.