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Prezzi alti, fino a 90 cent/kg

Produzione di kaki in calo fino al 70% a Misilmeri (Palermo)

Calo di produzione fino al 70% a Misilmeri (Palermo) a causa delle condizioni climatiche. Ma non solo. Anche l'alternanza naturale delle piante ha contribuito a questo crollo. Lo confermano Andrea Mannoia, presidente dell'Associazione di produttori "La terra dei kaki" e Vincenzo Giordano, dell'ufficio Sviluppo rurale della Regione Sicilia.



"Nella nostra realtà - spiega Mannoia - si coltiva solo la varietà Farmacista Honorati che dà ottimi frutti dal punto di vista organolettico, con una pezzatura media. E' una varietà locale, antichissima, che dovremmo cercare di valorizzare meglio. E' un prodotto unico che si distingue da quello spagnolo, ad esempio, ma dobbiamo migliorare nella valorizzazione. Al momento la commercializzazione avviene solo in Sicilia, ma vorremmo iniziare a esportarlo anche al nord".



Circa i prezzi, Mannoia conferma che il calo produttivo ha visto schizzare in alto le quotazioni, fino a 90 centesimi il kg. "Ma la PLV per noi agricoltori resta bassa, dato che non ci sono state le quantità".

Dal punto di vista produttivo, i risultati migliori si hanno nella coltura irrigata, specie dal punto di vista dei calibri. Giordano aggiunge che, grazie all'uso di trappole di cattura massiva, si è riusciti a contenere la mosca della frutta così da evitare, nella maggior parte dei casi, i trattamenti.



Vincenzo Giordano, che da anni segue questa produzione (cfr. Freshplaza del 26/01/2015), conferma che con la campagna 2017 saranno messi in commercio i frutti di Farmacista Honorati maturati con la tecnica dell'anidride carbonica, così da ottenere il cosiddetto kako-mela.



"In tanti - spiega Giordano - credono che il kako-mela sia una varietà. In realtà si ottiene questa tipologia utilizzando, per la maturazione, la CO2 invece dell'etilene. L'anidride carbonica va a detannizzare il frutto che così diventa più dolce, conservando però una consistenza molto soda".

C'è molta curiosità ed aspettativa di fronte a questa antica varietà maturata con le tecniche più moderne. Le prove effettuate hanno dato ottimi risultati, con un prodotto eccellente dal punto di vista organolettico e con la giusta consistenza, come si conviene per un kako-mela. Tale tipologia può essere consumata sia come snack, grazie alla sua praticità, ma anche in macedonia, oppure sui dolci come si conviene nella pasticceria siciliana.

"Questa nuova declinazione dei nostri kaki - conclude Mannoia - dovrà essere divulgata anche al nord. Il mercato siciliano risponde bene alla tipologia tradizionale, mentre il frutto a polpa soda vogliamo cominciare a esportarlo".