
Facciamo un esempio: l'agricoltore A chiama il contoterzista C per effettuare uno o più trattamenti. Mettiamo che questo lavoratore autonomo sia stimato e conosciuto, e quindi sulla carta non ci sono problemi. Ma se per caso il contoterzista ha il patentino per l'uso dei fitofarmaci scaduto, nei guai ci va anche l'agricoltore perché non ha controllato che fosse tutto in regola.
Anzi, l'articolo 26 del Decreto 81/08 dice testualmente che "gli agricoltori che affidano lavori di qualsiasi tipo a imprese appaltatrici o lavoratori autonomi (contoterzisti) devono adempiere a precisi obblighi come verificare l'idoneità tecnico professionale attraverso l'iscrizione alla camera di commercio.

Fonte foto: Pacelli piante
Quindi l'agricoltore deve richiedere tutti i dati del patentino (nel caso dei trattamenti con antiparassitari) e, una volta verificatane la correttezza, le responsabilità cadranno (dovrebbero cadere) sull'operatore in caso di errato svolgimento in campo del trattamento.
L'agricoltore poi deve fornire al contoterzista dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nel proprio podere. Se non lo fa, e se succede qualcosa, può essere arrestato da 2 a 4 mesi e pagare una ammenda da 822 a 4.384 euro.

Concludiamo con una battuta. La foto qui sopra è stata scattata la scorsa estate in un frutteto in Romagna. Consigliamo agli agricoltori di non mettere questi cartelli caserecci: un cartello fatto per bene costa pochi euro. E, fra l'altro, pubblicizzare che la propria frutta è "velenata", non è di certo un buon invito al consumatore ad andare a comprarla in negozio...