Effetto yo-yo: dai flavonoidi una possibile soluzione
I ricercatori, coordinati da Eran Elinav, hanno condotto una sperimentazione sui topi, nella quale gli animali sono stati sottoposti a una dieta nella quale cibi normali si alternavano ciclicamente ad alimenti ricchi di grassi. Sono state osservate in questo modo delle modifiche al microbioma intestinale che persistevano anche dopo la perdita di peso nei topi obesi e che contribuivano poi a far riguadagnare ai roditori il peso perduto, oltretutto in modo veloce, quando questi venivano di nuovo sottoposti ad una dieta ricca di grassi.
Inoltre i microbiomi alterati, trasferiti in altri topi che non avevano subito alcuna dieta, causavano un aumento del peso anche in quest'ultimi. I ricercatori hanno anche potuto osservare che dopo una dieta, il microbioma alterato contribuisce nell'intestino alla riduzione dei livelli di alcune sostanze che si trovano in natura in alcuni frutti e verdure, chiamate flavonoidi, e a ridurre anche il dispendio energetico.
Un trattamento a base di flavonoidi, secondo i ricercatori, può quindi aiutare a frenare il recupero del peso nei topi. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per esaminare il potenziale uso clinico di flavonoidi e altri metaboliti bioattivi come possibili terapie per una gestione efficace del peso a lungo termine.
Un tipo di flavonoide, l'apigenina si trova in prezzemolo, sedano, sedano rapa e camomilla. L'altro, la naringenina, è presente in pompelmo, arance, buccia del pomodoro e menta d'acqua.
Fonte: ansa.it / dailymail.co.uk