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Biologico: cosa ne pensano i consumatori tedeschi

I prodotti biologici vanno a ruba. Nel 2015, in Germania, le vendite sono aumentate di circa l'11% rispetto all'anno precedente. Comunque, l'applicazione della normativa europea sulla produzione bio varia molto tra i diversi stati membri, e, proprio per questo, l'UE vorrebbe adottare un nuovo set di normative sulla produzione e l'etichettatura. Ma i consumatori a cosa associano la parola bio quando la vedono sulle confezioni dei prodotti? Un recente sondaggio della TÜV SÜD, società di servizi tedesca, ci fornisce maggiori informazioni a riguardo.

Secondo l'indagine della TÜV SÜD, un quinto degli intervistati non pensa che i prodotti debbano rispettare determinati criteri per poter essere "biologici", mentre la maggior parte degli utenti associa questa classificazione a un minor uso di erbicidi, fitofarmaci e medicinali per animali durante il processo di produzione. Inoltre, alcuni consumatori pensano che l'etichetta Bio sia collegata con forme tradizionali di coltivazione e allevamento.



Mentre nel 13% dei casi i partecipanti al sondaggio associano questa classificazione alla prevenzione di inquinamento ambientale, solo l'11% pensa a una soglia di residui chimici. Secondo l'indagine condotta, il termine "biologico" fa pensare a metodi produttivi, più che al rispetto di limiti specifici.

C'è biologico ... e biologico!
La normativa europea che riguarda la produzione biologica risale al 1992 e le prescrizioni cambiano molto da stato a stato. Queste differenze includono numerose eccezioni ai requisiti minimi produttivi, per esempio il tipo di approvvigionamento fornito alle aziende agricole. Oggigiorno la produzione biologica fa riferimento alla sostenibilità di quelle attività agricole che si attengono a specifiche norme locali e che vengono sottoposte a controlli annuali. Nella bozza originale del 2014, la soglia specifica per residui non autorizzati ha rivoluzionato la definizione del termine "biologico", spostando l'attenzione sulle caratteristiche del prodotto.

"Il rispetto di questi valori limite non implica necessariamente il rispetto delle normative sulla produzione di prodotti alimentari biologici ma è comunque estremamente importante per i consumatori" afferma Andreas Daxenberger, esperto nel settore alimentare della TÜV SÜD, riferendosi ai risultati dell'indagine.

Stato delle trattative
Le negoziazioni sono ricominciate nel giugno 2015, il disegno di legge è stato nuovamente revisionato a seguito di numerose obiezioni. L'Unione europea ha deciso di non introdurre alcun valore-limite ai residui per sostanze non autorizzate. Comunque, i requisiti specifici per il controllo dei prodotti biologici e la conformità agli standard produttivi, rimarranno parte integrante della normativa.

Inoltre, le aziende biologiche saranno obbligate a sottoporsi a un'ispezione annuale in loco. La nuova bozza comprende anche disposizioni sulle pratiche che queste aziende devono portare avanti in termini non solo di produzione. Si prevede di concludere le negoziazioni per questa proposta di compromesso alla fine del 2016. Dopodiché, il Parlamento e il Consiglio europeo dovranno votare la proposta.

Per maggiorni informazioni:
TÜV SÜD

Westendstraße 199
D-80686 München
Tel.: +49 895791-0
Fax: +49 895791-1551
Email: [email protected]
Web: www.tuev-sued.de
Data di pubblicazione: