Nello specifico del cavolfiore, l'operatore parla di una buona domanda sia da parte del mercato interno sia dall'estero. "Germania e Paesi scandinavi, per quanto ci riguarda, stanno ritirando prodotto con una certa regolarità mentre altri miei colleghi esportano nei Paesi dell'Est Europa, dove pare si registri una discreta domanda per il prodotto".

(Foto d'archivio).
Secondo il produttore, essendo praticamente una specie mondiale, le richieste maggiori di cavolfiore da parte di un Paese sono sempre la conseguenza di una scarsa produzione da parte di altri. "Per esempio ciò è successo in Bretagna, quest'anno, dove superfici più ridotte e tempo incerto, in alcuni casi hanno fatto registrare un 20-25% in meno di prodotto rispetto alla precedente campagna".
Sul mercato italiano, la situazione appare stabile, almeno per i volumi dell'azienda in questione. "Ho notato però una maggiore richiesta da parte dell'industria del trasformato. Probabilmente dovuta alla scarsità di prodotto estero".
"Il clima caldo ci sta un po' danneggiando; abbiamo un anticipo di circa una settimana per le varietà attualmente in taglio. Non resta che vedere come si comporteranno le cultivar a raccolta dopo 100-110 giorni: se dovessero anticipare anche loro, ci sarà sicuramente un accavallamento da ora fino a metà dicembre, con la possibilità di un piccolo gap nella seconda metà di dicembre/inizi di gennaio". Il produttore però sostiene che è meglio aspettare per fare previsioni.