
Prima di fare previsioni, secondo lui, c'è da chiarire una premessa: "Dal momento che si prospettava una campagna con prezzi alti, i tradizionali importatori e distributori di aglio, che hanno una clientela consolidata e contratti di fornitura anno su anno, hanno effettuato grandi acquisti per non rimanere senza prodotto nei mesi invernali; inoltre, una certa speculazione con collocamento di merci frigoconservate si è registrata in Spagna, nella speranza che da gennaio i prezzi potessero ancora crescere".
"Ora, rispetto a una domanda di prodotto che noi riteniamo abbastanza contenuta, si avranno certamente prezzi stabili e difficilmente sarà ancora possibile superare la barriera psicologica dei 3,00 euro/kg. Intanto, la Cina rimane con prezzi elevati mentre l'Argentina, che ha visto un inizio di campagna molto euforico, al momento si è parzialmente calmierata, con quotazioni stabili e che incontrano i livelli europei, statunitensi e cinesi".
In definitiva, secondo l'importatore, si prevede un inverno e una primavera con attività contenuta e prezzi fermi. "Per la prossima campagna, al contrario, se le produzioni incontreranno un clima favorevole, si stima una resa ben superiore, in quanto sia in Cina sia in Spagna le superfici coltivate ad aglio sono aumentate di circa il 15-20%".