Agrofarma chiede maggiore attenzione per l'Igp Carciofo Romanesco del Lazio
Così sottolinea Agrofarma - l'Associazione nazionale imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica - nell'ambito della sua campagna "SoSpeciality", volta a sensibilizzare le istituzioni circa la valorizzazione e la tutela dei prodotti tipici locali fra cui, nel Lazio, figura proprio il carciofo romanesco Igp, la cui coltivazione interessa soprattutto la zona dei Lepini e dell'Agro Pontino.
I territori di Sezze, Priverno, Sermoneta e Pontinia, con la sola Lariano - per quanto riguarda le zone limitrofe che guardano alla Capitale - sono indicate per la produzione Igp del carciofo romanesco.
Il carciofo romanesco - che per il 4% del totale nazionale viene prodotto nel Lazio - è minacciato sia sul fronte della concorrenza a basso costo - e dunque anche della qualità - sia su quello dei pericoli naturali.
"Nematodi, gasteropodi e insetti vari, fra cui in particolare la nottua del carciofo e la depressaria, oltre che ovviamente i roditori - aggiungono da Agrofarma - costituiscono le avversità naturali cui gli agricoltori devono far fronte per tutelare i frutti del loro lavoro e per far sì che giungano sani e gustosi sulle nostre tavole".
"Per un efficace sistema di tutela, dunque - concludono da Agrofarma -, non si può prescindere dal considerare le problematiche più ostiche per l'agricoltore, che incidono sulla qualità e quantità disponibile della specialità agricola".