"Sui prezzi dei kaki mi aspettavo qualcosa di meglio"
"Il mio canale di vendita – spiega l'agricoltore – sono i mercati all'ingrosso. Sono oltre 20 i mercati di riferimento cui spedisco il prodotto tramite degli intermediari. Quest'anno la produzione è in calo, eppure i prezzi non sono all'altezza delle aspettative. La forbice va dai 25 ai 40 centesimi il chilogrammo. Data la penuria di prodotto, speravo in qualcosa di meglio".
La qualità è ottima, anche perché nella zona non c'è stato alcun attacco di mosca e neppure fenomeni di fumaggine. L'agricoltore coltiva solo kako di varietà Tipo. "Ho piantato pochissimo Rojo Brillante – spiega – per il semplice motivo che il tradizionale è più buono. Non c'è nulla da fare, il nostro kako è migliore, di gran lunga, rispetto a quello a polpa soda".
Una volta raccolti, i kaki vengono messo in cella di conservazione-maturazione: si tratta del cosiddetto "forno" tenuto a temperatura costante, attorno ai 22°C, e con l'immissione in atmosfera di etilene per favorire una maturazione omogenea.
"Una volta raggiunta la maturazione desiderata – aggiunge l'agricoltore – lavoriamo il frutto sulla base di calibro e colore. Il confezionamento avviene in base alle esigenze del cliente".
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Cristian Caligari
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