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Una situazione opposta a quella italiana

Negli Stati Uniti la frutta rappresenta il primo prodotto tra i surgelati

Prima di salire sul palco del Vegetable Innovation Lab, al Cibus Tec - vedi notizia correlata - dove doveva tenere un intervento, Mark Murai (nella foto a destra) si è recato nel reparto surgelati di un supermercato italiano: "Qui in Italia avete tante varietà di verdura surgelata, ma ne ho vista solo una di frutta, vicina ai gelati", chiosa sul palco, sintetizzando l'esito della sua sortita nel punto vendita.

Murai è vicepresidente della statunitense Sunrise Growers, un'azienda della SunOpta Company specializzata nel frozen biologico e che conta, in tutto il mondo, 5mila fornitori, 26 stabilimenti e 3.300 clienti.


Mark Murai, vicepresidente della Sunrise Growers, al Cibus Tec.

La constatazione di Murai assume una luce tutta nuova, se si considera quanto il mercato USA del frozen sia diverso da quello italiano: per la serie paese che vai, usanza che trovi.

"Negli Stati Uniti - spiega - la frutta è il primo prodotto tra i surgelati", per quanto il suo indice di penetrazione sia ancora basso: nel 2016 questo tasso è del 32,7%, nettamente in crescita rispetto agli anni precedenti (nel 2015 era del 26,8%).

Negli States, riprende il vicepresidente della Sunrise Growers, "viene presentata sempre più frutta surgelata. Il prodotto più venduto sono le fragole, seguite dai mirtilli (sebbene in alcuni supermercati abbiano già superato le fragole), e dal mix di berries. Vanno molto anche i mix di verdure e frutta e gli smoothies con i super-food, due referenze che negli ultimi tempi sono cresciute del 270%".



Il mercato del surgelato, e su tutti quello della frutta surgelata, è cresciuto molto negli Stati Uniti, e proseguirà in questa tendenza, specie se parliamo di biologico. In generale il bio valeva negli USA 32 miliardi di dollari nel 2013, 36 nel 2014 (+11%) e 40 nel 2015 e "si calcola continuerà a crescere tra il 5 e il 7% ogni anno fino al 2025, mentre solo quest'anno le vendite di frutta surgelata bio sono cresciute del 37,1%", conclude Murai.