AIIPA IV gamma fa il punto su un settore di eccellenza che ora deve guardare al futuro
"Siamo il primo Paese a tutelare un settore così importante grazie a una normativa avanzata che ci permette di garantire trasparenza e sicurezza per tutta la filiera", ha rimarcato D'Amico. Quello che manca per vincere le nuove sfide e rimarcare il successo ottenuto negli scorsi 15 anni, è aumentare l'effetto comunicazione con il consumatore riguardo il prodotto, la sua origine, i suoi benefici, il suo percorso nella filiera. Un aspetto, questo dell'informazione-dialogo, già presente e più curato in altri comparti che ne traggono forza, come sta avvenendo in quello della frutta secca che potrebbe presto superare la IV gamma a livello di fatturato complessivo.
Un momento dell'intervento di Gianfranco D'Amico.
Il 25 ottobre 2016 a Roma, nella Sala Cavour del ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, si sono riuniti tutti i rappresentanti di questa realtà economica del settore alimentare; l'incontro è stato voluto proprio da AIIPA IV Gamma. Frutta e verdura freschi, lavati, confezionati e pronti al consumo; un comparto produttivo maturo che per primo in Europa e per gran parte del mondo si è dotato di una norma stringente a tutela della qualità del prodotto, suo mantenimento e commercializzazione. Era il momento di fare un primo bilancio, a un anno dall'entrata in vigore, lo scorso 31 agosto 2015, del decreto attuativo 3746 emanato dal Mipaaf sulla legge n. 77 del 13 maggio 2011 che disciplina le fasi di produzione, confezionamento e distribuzione per l'ortofrutta di IV gamma.
Urge un'evoluzione per un comparto così vitale, che deve trovare anche un sistema di dialogo immediato con il consumatore e di più diffuso racconto del prodotto. Lo richiedono strategie e cambiamenti di mercato per rispondere alle esigenze del nuovo consumatore odierno, come sottolineato da Claudio Mazzini, responsabile nazionale Ortofrutta di Coop Italia, il quale ha chiesto di cambiare la denominazione "IV gamma", da lui provocatoriamente definita obsoleta (in realtà troppo circoscritta alla conoscenza dei soli addetti ai lavori - cfr. articolo correlato sull'intervento di Mazzini).
Il tavolo dei relatori.
A fare gli onori di casa del confronto, Gianfranco D'Amico e con lui, fra i relatori, oltre a Mazzini, anche Michele Pisante, commissario delegato del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria), Stefano Vaccari, capo dipartimento dell'Icqrf, Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e della Repressione Frodi del Mipaaf, Antonio Schiavelli presidente Unaproa (Unione Nazionale tra le Organizzazioni dei Produttori Ortofrutticoli, Agrumari e di Frutta in Guscio), l'onorevole Giuseppe Castiglione, sottosegretario di Stato al ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Un momento dell'intervento dell'On. Castiglione.
Alcune parole d'ordine descrivono quanto fatto e quanto ancora deve essere compiuto in questo comparto produttivo, "Innovazione, qualità, trasparenza, coraggio. Siamo in Europa il secondo paese per consumo di prodotti da IV Gamma – ha sottolineato D'Amico – Lo sforzo di dotarci di strumenti per la tutela dell'intera filiera e della garanzia della catena del freddo grazie a una norma semplice e trasparente, ha reso affidabile il settore, attraente, portando il consumatore ad acquistare il miglior prodotto possibile. Quello che chiedo è un'uniformità nei controlli, oggi più che mai necessaria, e un maggior rispetto della filiera da parte della stampa proprio nel nome dei grandi sforzi che abbiamo compiuto, dando vita a una realtà che non ha nulla da nascondere".
"Presso CREA sono attive circa 2.300 persone, facendo dell'Ente il terzo polo pubblico sulla ricerca – ha sottolineato Michele Pisante – Lo studio sui prodotti ortofrutticoli di IV gamma intende ampliarne le occasioni di consumo: si pensa anche a snack in confezioni monodose da consumare durante la giornata. Ci si sta focalizzando su una selezione di nuove varietà per le loro migliori qualità nutritive, l'alto contenuto di antiossidanti, flavonoidi, la resistenza alle malattie fungine, batteriche e per le caratteristiche agronomiche. Si considerano aspetti anche sensoriali: l'uso di un orecchio elettronico, per esempio, permette di comprendere il grado di croccantezza di una verdura, di un'insalata. Poi tutto ciò che la tecnologia consente di utilizzare per la totale tracciabilità del prodotto, dal campo, al lavaggio, confezionamento, fino agli scaffali frigo di vendita permettendo al consumatore, oltre che al produttore, di osservare ogni passo. Basta uno smartphone".
Forte l'accento posto sui sistemi del controllo da parte di Stefano Vaccari che ha ribadito come l'Icqrf svolga circa 2.000 verifiche l'anno su grandi soggetti di produzione e distribuzione: "E' in assoluto il più avanzato d'Europa e probabilmente del mondo. Il grande vantaggio di questo comparto è la sua giovinezza e la sua grande efficienza, caratteristiche potranno permettergli di velocizzarsi adeguandosi a un mercato che vede anche grandi operatori del web, penso Amazon, iniziare a dotarsi di catene del freddo per commercializzare prodotti freschi online. I controlli dovranno essere sempre più efficienti, come l'etichettatura e il rispetto di quanto indicato in etichetta. Il nodo da sviluppare nella filiera è l'informazione verso il consumatore, sul prodotto lavato e pronto al consumo o alla cottura e sull'origine della materia prima".
Stefano Vaccari
Qui si torna appunto sulle strategie da approntare e che sono già al centro di confronti fra gli operatori del settore. Lo stesso Antonio Schiavelli, sottolineando lo stretto rapporto fra agricoltura e produzione-trasformazione che ha dato vita a un'eccellenza tutta italiana e che adesso deve confrontarsi maggiormente sull'informazione, "raccontare aspetti della filiera, per esempio come si consumi molta meno acqua per pulire insalate e verdure rispetto a quando lo si fa da soli a casa. Occorre dare informazioni, arrivare alla gente. Poi si deve intervenire sulle autonomie territoriali e regionali che dovrebbero servire a valorizzare i prodotti locali, ma si trasformano in vincoli quando si intende far partire un'iniziativa. Tutto per colpa di regolamentazioni specifiche, diverse da regione a regione: troppi ostacoli, occorre un più forte coordinamento, le regioni devono armonizzarsi".
"Il 40% dei 130 miliardi di euro dell'UE va alla politica agricola e non può essere solo rivolto al tema alimentare – ha concluso il sottosegretario Castiglione – Quando parliamo di politica agricola dobbiamo mettere assieme l'assetto idrogeologico, la tutela delle risorse naturali e quindi dei diversi aspetti dell'ambiente per una sostenibilità certa delle politiche agricole. Oggi il tema centrale deve essere anche la sostenibilità economica e sociale. Vitale poi il coordinamento dei diversi Ministeri coinvolti per la valorizzazione e il sostegno della filiera: serve una ben più grande efficienza. Il lavoro fatto dal comparto della IV gamma è un esempio straordinario di innovazione, del saper fare e e del lavoro di squadra, un successo che deve servire da modello per altre filiere, valorizzando la tecnica e le eccellenze che contraddistinguono il nostro settore agroalimentare nel mondo".
Autore: G.G. per FreshPlaza