
Le difficoltà di raggiungere l'equilibrio tra lavoro e vita privata è stata evidenziata in una serie di studi. Secondo l'indagine "Analyst Pulse" di Euromonitor International del luglio 2015, il 74% degli analisti ha riscontrato che i confini tra vita personale e lavoro sono più sfumati oggi rispetto al passato.
Più della metà (54%) ritiene che i datori di lavoro si aspettino che i dipendenti siano comunicativi anche durante le vacanze. Tuttavia, una percentuale simile (56%) pensa che l'accesso costante a Internet e alla posta elettronica consenta ai dipendenti di gestire al meglio il carico di lavoro. Solo il 52% degli analisti ha concordato sull'essere in grado di mantenere un buon equilibrio vita privata-lavoro, la maggior parte del tempo. Questa opinione è più diffusa in Europa (60%) e meno condivisa in Nord America e nei Caraibi (40%).
Secondo un recente studio condotto da EY, la gestione della vita personale e di quella professionale è diventata più difficile per un terzo degli intervistati nel corso degli ultimi cinque anni. Le sfide principali sono: crescita salariale, aumento delle spese, orari più lunghi e maggiori responsabilità al lavoro e a casa. Negli Stati Uniti, lo studio ha inoltre rivelato che i dipendenti più giovani - di età compresa tra 18 e 33 anni - sono di gran lunga più disposti a fare sacrifici sul posto di lavoro per gestire al meglio lavoro e famiglia rispetto a quelli di età compresa tra 34 e 49 anni. Gli uomini, poi, sono più disposti a fare questi sacrifici rispetto alle donne.
L'equilibrio vita privata-lavoro è particolarmente difficile da raggiungere nei paesi dell'Asia orientale come Giappone, Corea del Sud, Taiwan e Cina, dove le persone spesso mettono il loro lavoro prima della loro famiglia per una questione di tradizione e cultura.

Impatto sui mercati di consumo
Dato che i consumatori hanno sempre meno tempo, cresce la richiesta di prodotti e servizi convenience, ovvero pratici e veloci. Inoltre, l'aumento del consumo di media digitali ha aumentato le vendite di smartphone, tablet e phablet, a discapito di CD, DVD, console per videogiochi e software.
Nel settore catering, i ristoranti full-service stanno rispondendo alla richiesta di nuove e interessanti esperienze culinarie che offrano evasione ed entusiasmo. Oltre al valore, i consumatori cercano freschezza degli ingredienti, varietà, semplicità nelle preparazioni e flessibilità nei formati.
Tendenze della vendita al dettaglio
La necessità di comodità e flessibilità, in combinazione con il progresso tecnologico, ha anche cambiato il volto della vendita al dettaglio: l'online e, in particolare, l'e-commerce, continua a crescere rapidamente a spese dei punti vendita reali.
Mentre le vendite online riguardano la maggior parte dei prodotti non alimentari, le grandi catene alimentari offrono sempre più servizi, tramite ordini online e consegna a domicilio o punti di raccolta al fine di soddisfare i consumatori che hanno poco tempo a disposizione. Ora, poi, grazie alla disponibilità di "portafogli digitali" via smartphone siamo in grado di pagare i nostri acquisti con facilità, ovunque.
La tecnologia QR (quick response) può collegare rapidamente a contenuti tramite smartphone, consentendo ai consumatori di scaricare coupon, di collegarsi al sito web di un brand per maggiori informazioni o di confrontare i prezzi in negozio. Inoltre, le applicazioni di realtà aumentata permettono ai consumatori di visualizzare meglio i prodotti sui propri dispositivi (cfr. FreshPlaza del 25/10/2016).
Rielaborazione FreshPlaza su fonte go.euromonitor.com