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Tra salse, ketchup, concentrato e succhi, negli Stati Uniti 3 pomodori su 4 vengono consumati trasformati

Se in Italia il consumo di pomodoro è diminuito negli anni (cfr. FreshPlaza del 24/10/2016), negli Stati Uniti viceversa è cresciuto di oltre un chilo a testa nel corso degli ultimi 25 anni. E' quanto riporta Syngenta: se nel 1990 si consumavano negli States poco più di 7 kg di pomodori a testa, nel 2014 si era arrivati a 9,5 kg pro capite. Ma qui già arriva il primo dato che dimostra come il mercato americano sia profondamente diverso da quello italiano: non sono infatti quelli freschi la principale tipologia di pomodori consumati, bensì le salse (ketchup escluso); un dato questo che potrebbe essere molto interessante per il settore italiano della trasformazione.

Di tutti i pomodori consumati negli Stati Uniti solo il 25% è fresco, contro il 26% delle salse. La rimanente metà del mercato è divisa, con distanza di pochi punti percentuale gli uni dagli altri, tra concentrato (14%), pomodori in scatola (13%), ketchup (11%) e succo di pomodoro (11%). In questo è interessante notare - come riporta Syngenta - che su 100 pomodori trasformati che si trovano in commercio, meno della metà (41%) sono prodotti negli Stati Uniti; il resto viene dall'importazione da Canada (6%) e Messico (52%).


Pomodori prodotti sotto serra. (Foto d'archivio)

Le produzioni nazionali statunitensi si suddividono sostanzialmente in due categorie: quelle in campo aperto, destinate all'industria della trasformazione e quelle in coltura protetta, sotto serre riscaldate, destinate principalmente ai punti vendita per il consumo fresco. Della prima tipologia si contano 12.900 ettari in California, 13.750 in Florida, 6.700 negli stati del Sud e 7.200 negli stati del Nord, sulla costa atlantica; si tratta di una tipologia di produzione che è sotto forte pressione da parte dell'offerta messicana. Le serre riscaldate si trovano invece principalmente nel Nord degli Stati Uniti.

Come abbiamo visto, il 6% del mercato del pomodoro viene coperto dai pomodori canadesi prodotti sotto serre riscaldate ad alta tecnologia, per un pomodoro che punta così molto sulla qualità, e che negli ultimi anni sta passando dalla tipologia a grappolo a varietà più adatte, come prodotti innovativi e da snack.

Anche in Messico la produzione di pomodori destinata al mercato statunitense avviene sotto serre riscaldate, di cui - riporta Syngenta - si contano 12mila ettari. Sono destinate alla produzione durante l'inverno, grazie anche al basso costo della manodopera; e qui va sottolineato come negli ultimi 25 anni il settore del pomodoro messicano sotto serra sia notevolmente cresciuto sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, grazie a investimenti fatti proprio in un'ottica export: nel 2005 si contavano 3.300 ettari di serre riscaldate; 10 anni dopo si era superata quota 12mila ettari.