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Italia: in un decennio il consumo di pomodori freschi e' diminuito di 400mila ton

Dal 2004, il consumo pro capite di pomodori freschi in Italia è calato considerevolmente. Stando a recenti dati presentati da Syngenta, nel 2004 si consumavano in Italia oltre 20 kg di pomodori freschi a testa, per un consumo complessivo di 1,3 milioni di tonnellate; nel 2013, invece, si era scesi a poco più di 15 kg pro capite, per un totale di circa 900mila tonnellate.

Dal punto di vista produttivo, si contavano in Italia, nel 2014 - riporta Syngenta - circa 7.800 ettari coltivati a pomodori freschi in coltura protetta, la maggior parte dei quali (5.700 ettari) ubicati nel Sud Italia. Altri mille ettari erano nel Centro Italia, quindi 450 e 650 rispettivamente nel Nord Ovest e nel Nord Est della penisola. E, anche nel mondo del pomodoro, l'Italia si conferma un paese dalla doppia faccia: esportatore d'inverno e importatore in primavera ed estate.



D'inverno si coltiva pomodoro fresco nel Sud, per la stragrande maggioranza in Sicilia, dove troviamo un po' tutte le tipologie di pomodoro rosso, dal ciliegino al grappolo al datterino. In questo periodo, dall'Italia si esporta (dati Ismea 2014 riportati da Syngenta) verso la Germania (33%), l'Austria (17%), il Regno Unito (10%), la Svizzera (8%) e la Francia (6%). Con l'avanzare della stagione e tanto più il clima si fa più caldo, le produzioni si spostano progressivamente a Nord; conil ciclo produttivo primaverile ed estivo la produzione si concentra nel Centro e nel Nord dell'Italia e troviamo anche tipologie di pomodori da insalata, come il Cuore di Bue. In questo ciclo produttivo, l'Italia si trasforma da esportatore a importatore, rifornendosi principalmente dai Paesi Bassi (39%).

Nel proprio documento, però, Syngenta segnala un altro dato molto interessante: perché se da un lato il consumo pro capite è in calo, dall'altro i produttori stanno facendo passi da gigante sul fronte della produzione, con investimenti in tecnologia per la produzione e gestendo diversamente i trapianti per avere più cicli e poter così garantire una fornitura più oculata di pomodoro fresco, specialmente durante l'inverno.

I produttori stanno altresì attrezzandosi dal punto di vista commerciale, tanto che oggi si contano tre differenti modelli di accesso al mercato: troviamo le OP (organizzazione di produttori), che realizzano una massa critica di produttori sotto un sistema controllato di qualità; quindi troviamo i produttori che si integrano in differenti forme di partnership, e che così facendo si rivolgono direttamente ai retailers per la vendita del loro prodotto; infine ci sono i mercati all'ingrosso, che funzionano come punti d'aggregazione per i produttori più piccoli, che così vendono il loro prodotto sul mercato locale, ai punti vendita della zona e all'horeca.

Infine Syngenta fa notare come oggi, complice il fatto che dal 2000 siano aumentati considerevolmente i punti vendita della distribuzione moderna, la vendita di pomodori freschi avvenga fifty-fifty tra supermercati e mercati all'ingrosso. Ma sei i primi offrono volumi per tutto l'anno, sulla base di protocolli e contratti di fornitura, i secondi puntano maggiormente sulla differenziazione del prodotto in base alla tipologia e alla qualità.