UE: rimandata la discussione sull'accordo di libero scambio con il Canada
Anche se alcuni Paesi hanno espresso preoccupazioni riguardo al controverso accordo, il ministro del commercio slovacco, Peter Ziga, ha dichiarato che alla fine sono state le riserve del Belgio ad avere portato il processo allo stallo.
Ziga ha aggiunto di avere fiducia che l'accordo con il Canada possa ancora essere firmato il 27 ottobre, durante il vertice UE-Canada - come inizialmente programmato: Ziga, riferendosi agli stretti legami linguistici del Belgio con il Canada, ha dichiarato: "Non posso davvero immaginare che proprio il Belgio possa rivelarsi l'ostacolo finale".
Gli osservatori si aspettano, tuttavia, che i dettagli vengano esaminati a fondo quando i leader si incontreranno a Bruxelles il prossimo 20 e 21 ottobre per il vertice annuale, che si concentrerà sulla politica di scambio. Il commissario UE del commercio, Cecilia Malmström ha dichiarato di avere speranza che il CETA possa essere firmato in tempo.
Tutti gli occhi sono sul Belgio
Il parlamento regionale della Vallonia aveva già impedito al suo esecutivo di concedere il via libera al governo federale per sostenere l'accordo. Il Belgio non può approvare il CETA senza il sostegno di tutti e cinque i governi sub-federali che rappresentano le sue regioni. Il ministro belga degli esteri, Didier Reynders, ha sottolineato che il suo governo continuerà a lavorare per ottenere il supporto da tutti i governi regionali.
Bulgaria e Romania hanno ugualmente espresso la loro opposizione, sostenendo di volere come condizione l'esenzione al visto per viaggiare in Canada.
Il CETA è una proposta di accordo di libero scambio progettata per eliminare il 98% delle tariffe tra Canada e UE. Gli oppositori affermano che esso indebolirebbe i diritti dei consumatori europei, tra cui le normative in materia di sicurezza alimentare. I sostenitori del CETA ritengono invece che l'accordo incrementerebbe il commercio bilaterale del 20% e aumenterebbe l'economia UE di 12 miliardi di euro all'anno.
Fonte: www.dw.com