
"Si confermano - riprende - quelle tendenze che già vedevamo nella seconda metà della passata stagione. Da un lato la maggiore difficoltà nell'export verso i paesi del Nord Africa, a causa dei problemi politici e valutari che si registrano in quella regione e che ne hanno ridotto di molto la capacità di acquisto; dall'altro un buon interesse per le mele italiane da parte dei paesi asiatici e del Medio Oriente, ed è probabile che nel futuro le destinazioni delle nostre mele si sposteranno sempre più verso quei mercati ", quantomeno in quelli aperti e dov'è possibile esportare.

Un momento della raccolta in Valtellina. (Foto Melavì)
Sul fronte commerciale e produttivo, la partenza della stagione è sostanzialmente in linea con l'avvio di quella passata. "All'inizio - spiega Caprioli - avevamo stimato una maggiore produzione di Gala, previsione che si è ridimensionata al termine della raccolta: quest'anno ne abbiamo 2.900 tonnellate contro le 3.100 che avevamo ipotizzato. Ora stiamo ultimando la raccolta di Golden Delicious, di Red Delicious e Morgenduft, i cui volumi sono in linea con quelli della passata stagione", rispettivamente 11mila e 12mila ton per la Golden e la Red. "Restano da raccogliere la Fuji, i cui volumi si stimano in linea con la passata stagione (mille ton), e le altre varietà tardive, come la Pink Lady®. Nel complesso arriveremo, tra tutte le varietà, a una produzione tra le 28 e le 30mila ton", spiega il responsabile commerciale di Melavì.
La differenza rispetto alla stagione passata arriva dal fronte della qualità che, conclude Caprioli, "quest'anno è veramente buona, sia dal punto di vista del colore, che dell'estetica, che della tenuta. L'estate ha fatto particolarmente bene alle mele di quest'anno".