
Il consumo italiano di radicchi in termini di valore e di volume e i prezzi medi dal 2007 al 2015. Clicca qui per consultare il grafico a dimensioni maggiori. (Fonte grafico CSO su dati GFK Italia)
Come era logico aspettarsi parallelamente è cresciuto anche il valore delle vendite di radicchi, passato da poco più di 80 milioni di euro del 2007 ai circa 132 milioni dell'anno scorso. A conti fatti si tratta di una crescita percentuale del 55%: un valore più basso rispetto alla crescita dei volumi determinato dai prezzi medi di vendita di questo articolo, che in 10 anni ha perso una dozzina di centesimi di euro al kg, pur restando sempre nell'orbita dei 2 euro/kg circa.

Acquisti al dettaglio di radicchio da parte delle famiglie italiane dal 2007 al 2015 per periodo dell'anno. Dati in tonn. Clicca qui per consultare il grafico a dimensioni maggiori. (Fonte grafico CSO su dati GFK Italia)
L'anno scorso, con il 13%, i radicchi sono stati il quarto ortaggio a foglia per consumo, subito dietro alla lattuga (31%) e alle insalate miste (17%), e in media tre famiglie su quattro li hanno acquistati almeno una volta all'anno (tasso di penetrazione del 75%), con un consumo che - per ovvie ragioni produttive - è maggiore nell'area del Nord Est Italia.

I volumi di vendita di radicchi in Italia dal 2007 al 2015 per canale commerciale. Dati in tonn. Clicca qui per consultare il grafico a dimensioni maggiori. (Fonte grafico CSO su dati GFK Italia)
Interessante è poi notare come dal 2007 al 2015 il consumo di radicchi sia aumentato un po' in tutti i trimestri dell'anno e, se il consumo maggiore lo si ha negli ultimi tre e nei primi tre mesi dell'anno (in questi 6 mesi si è consumato nel 2015 il 58% di tutti i radicchi, ossia quando c'è il grosso della produzione), c'è da sottolineare come il loro consumo sia aumentato anche nel periodo di luglio-agosto-settembre, quando sul mercato ci sono praticamente tutte le tipologie di ortaggi a foglia. In quest'ultimo periodo, il consumo di radicchio rappresenta il 19% del consumo annuale.

Il peso dei singoli canali di vendita dal 2007 al 2015. Clicca qui per consultare il grafico a dimensioni maggiori. (Fonte grafico CSO su dati GFK Italia)
La maggior parte delle vendite avviene sugli scaffali della grande distribuzione: è da qui infatti che passano quasi due cespi di radicchio su tre (il 64%) di quelli acquistati in Italia; in questo la parte del leone lo fanno sicuramente i supermercati, con il 39% delle vendite complessive.
Dal 2007 al 2015 un po' tutti i canali hanno aumentato le loro vendite di radicchi, e qui vale la pena sottolineare il caso del dettaglio specializzato, alias i fruttivendoli, che in 10 anni hanno guadagnato 12 punti percentuali: l'anno scorso rappresentavano il 23% dei radicchi commercializzati in Italia contro l'11% del 2007. Viceversa è andato il commercio ambulante che, dopo la crescita degli ultimi anni, l'anno scorso è tornato sugli stessi livelli del 2007 (10%).