Melarismo: prendere alla lettera il detto 'una mela al giorno'
Ci sono però scelte ancora più estreme, che hanno per protagonista la mela e che non mancano di suscitare perplessità. Si tratta del cosiddetto melarismo. "La mela è un frutto fatto per essere facilmente impugnato, che non sporca, pur essendo succoso - racconta alle reti Rai il fruttariano Gabriele Ceracchini - Noi siamo fruttivori, ma in particolar modo malivori ovvero fatti per mangiare mele. Al mondo ogni animale è strutturato per consumare un unico cibo; la nostra struttura anatomica, fisiologica e morfologica è fatta per mangiare solo mele".
Per i fruttariani del progetto 3M (clicca qui per approfondire) è infatti attraverso il cibo che si compie la rivoluzione: una dieta sostenibile, etica e a base di sola frutta e qualche ortaggio. Non tutte le tipologie però sono ammesse in questo regime alimentare estremo: no a piante (considerate esseri viventi che sanno difendersi e quindi possono risultare nocive) e semi (cereali, legumi, specie oleose); e no anche a kiwi, ananas, arance e lattuga, ad esempio.
E la salute? Alcuni scienziati definiscono il melarismo un regime alimentare simpatico ed estremo, sul quale non si trova un accordo se si guarda a tutta la serie di nutrienti necessari al fabbisogno energetico dell'individuo.
Il melarismo - sottolineano i fruttariani - è una forma che ha alle spalle una lunga e lenta transizione alimentare, frutto di passaggi graduali, che possono portare a consumare un'unica mela al giorno. "Per arrivare al melarismo - si legge nel documento di presentazione del progetto 3M - saranno ideali, proprio per la salute, 5 mesi per un onnariano, 4 mesi per un vegetariano, 3 mesi per un vegano, 2 mesi per un vegan-crudista e 1 mese per un fruttariano".
Parafrasando il famoso detto, quindi, una mela al giorno toglie la fame di torno?