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Fujion: in Piemonte cresce l’interesse per la mela rossa resistente alla ticchiolatura

Come l'anno scorso, la OP Cooperativa Jolly di Verzuolo (CN) e il CIV (Consorzio Italiano Vivaisti) di Ferrara hanno organizzato in provincia di Cuneo una giornata dedicata alla Fujion, varietà di melo sviluppata e brevettata dallo stesso consorzio dei vivaisti. Alla giornata ha partecipato un nutrito numero di operatori del settore melicolo (produttori, tecnici e ricercatori).



Come per le altre giornate dedicate a questa varietà organizzate dal C.I.V. in altre regioni (cfr. Freshplaza del 30/09/2016), anche in Piemonte il programma, nella giornata dell'11 ottobre 2016, ha previsto la visita in campo della varietà Fujion: i partecipanti hanno infatti potuto osservare la mela presso l'azienda Rivoira Egidio e Figli Flavio e Mauro di Bosco di Busca e la Società Agricola Bodrero F.lli S.S. di Verzuolo (Loc. Falicetto).


Az. Rivoira Egidio e Figli: Impianto Fujion 2014, forma di allevamento Bibaum, sesto d'impianto 4,0 m x 1,3 m, produzione attesa per il 2016: 25 ton/ha. L'impianto è stato progettato con l'impiego della varietà RENÉ® CIVREN come impollinatore, nel rapporto di uno ogni sedici piante di Fujion. Nel 2016 non si è ricorso al dirado chimico, ma si è svolto solamente il diradamento manuale.

I frutteti dell'azienda Rivoira sono ubicati a 500 m s.l.m., in un areale particolarmente vocato per la produzione di mele: l'ambiente pedoclimatico, e in particolar modo gli sbalzi termici che si registrano tra il giorno e la notte nel periodo antecedente alla raccolta, riveste un ruolo fondamentale per la colorazione dell'epidermide dei frutti.

Gli impianti della varietà Fujion visitati presso l'azienda di Bosco di Busca sono stati realizzati nel 2014 e nel 2015. "Osservando i due frutteti si può constatare come cambi la vigoria delle piante a seconda della precessione colturale - spiega Luca Castellino, tecnico di campo della O.P. Coop. Jolly - Come atteso, le piante del meleto realizzato nel 2014 su terreno vergine da frutteto manifestano una vigoria significativamente superiore rispetto a quella delle piante dell'impianto realizzato nel 2015 su terreno già precedentemente coltivato a melo."


Az. Rivoira Egidio e Figli: Impianto Fujion 2015, forma di allevamento monoasse con sesto d'impianto 4,0 m x 1,0 m, produzione attesa per il 2016: 14 ton/ha. Impiego dell'impollinatore RENÉ® CIVREN ogni 16 piante di Fujion. Anche in questo frutteto nel 2016 si è svolto solamente il diradamento manuale.

Nei due impianti dell'azienda Bodrero, realizzati nel 2013, i numerosi partecipanti al "Open Day Fujion" hanno potuto constatare la costanza produttiva della varietà e come il cercine peduncolare (evidente deformazione del peduncolo che appare ingrossato e deformato), che inizialmente sembrava potesse essere un problema della varietà, in realtà si sia rivelato un fenomeno del tutto marginale.


Soc. Agr. Bodrero F.lli S.S.: Impianto Fujion del 2013, forma di allevamento Bibaum con sesto d'impianto 4,2 m x 1,2 m, produzione attesa per il 2016: 42 ton/ha. Impiego di un impollinatore RENÉ® CIVREN ogni 16 piante di Fujion. Nell'annata 2016 si è eseguito sia il diradamento chimico che quello manuale.

"Nel nostro areale la raccolta avrà inizio dopo il 20 ottobre – continua il tecnico della Coop. Jolly – I test che monitorano lo stato di maturazione dei frutti indicano ancora un margine di una decina di giorni prima dell'inizio del primo stacco, lasso di tempo che permetterà all'epidermide dei frutti di raggiungere la colorazione ottimale, senza compromettere le proprietà organolettiche (durezza, degradazione dell'amido e gradi Brix) dei frutti per la lunga conservazione in cella. Fondamentale per la valorizzazione del prodotto è la raccolta suddivisa in due stacchi, distanziati di 7-10 giorni uno dall'altro".

La Cooperativa Jolly ha iniziato a occuparsi della commercializzazione delle mele a partire dalla stagione 2011/12 e ha iniziato a investire nel progetto Fujion a partire dal 2013. A oggi si contano circa 10 ettari in coltivazione che sono destinati a incrementare nelle prossime annate, visto l'interesse suscitato nei produttori. "Fujion è una varietà interessante non solo per la sua resistenza alla ticchiolatura e per la sua costanza produttiva– conclude Castellino – ma anche per le caratteristiche qualitative e di conservazione del frutto. Lo scorso anno le prove di conservazione condotte dalla Coop. Jolly sulla varietà hanno fornito ottimi risultati, le ultime Fujion uscite dalle celle di conservazione a maggio hanno mantenuto costanti le loro caratteristiche organolettiche".



"Fujion sta interessando molti operatori – ha riferito Marica Soattin, Direttrice del C.I.V. – Per averla è necessaria l'acquisizione dei diritti alla coltivazione che partono da una quota minima di 10 ettari. Al momento sono state vendute quote per un totale di 460 ettari. E' possibile suddividere la quota minima di 10 ettari fra più agricoltori se, ad esempio, ad acquistarla è una Cooperativa. Ma ovviamente anche il singolo agricoltore può avere Fujion se ne acquista il diritto alla coltivazione per 10 ettari. Un gruppo ungherese ha acquistato piante per 250 ettari. In Italia, per il momento, la Fujion interessa una superficie di 120 ettari, ma questa è destinata ad aumentare nei prossimi mesi".

Lorenzo Berra, responsabile Agrion della sperimentazione varietale per la frutticoltura piemontese, sottolineando la straordinaria collaborazione trentennale con il C.I.V., le cui varietà sono sempre state provate presso il centro sperimentale Agrion (ex Creso) di Manta, dichiara: "Fujion è l'ottimo risultato della sperimentazione estesa. Le sue caratteristiche di resistenza alla ticchiolatura, la colorazione dei frutti e la costanza di produzione riscontrata sulle piante in osservazione da anni presso Agrion sono ottimi presupposti su cui costruire il futuro di questa varietà."



Marzio Zaccarini, tecnico del CIV, aggiunge: "La varietà ha confermato in questi anni le caratteristiche per cui è stata selezionata, Fujion rientra nel segmento della Fuji però presenta problemi agronomici legati alla difesa e all'alternanza produttiva significativamente minori, ha caratteristiche qualitative simili ma non uguali a Fuji ed è caratterizzata da un °Brix molto elevato. La mela si conserva molto bene, anche se per la corretta conservazione è fondamentale raccoglierla e raffreddarla il più velocemente possibile."

Dalle prove effettuate non solo al C.I.V. ma anche a San Michele all'Adige è emerso che il protocollo di conservazione più efficace, che permette una conservazione a lungo termine fino a primavera inoltrata senza problemi, consiste in raccolta-raffreddamento veloce-trattamento Smartfresh con 1-MCP -conservazione in atmosfera controllata.


Da sx: Abello Piero, Bodrero Giuseppe, Rivoira Mauro, Zaccarini Marzio, Soattin Marica, Castellino Luca.

I tecnici presenti ricordano come la resistenza alla ticchiolatura della varietà Fujion non comporti un azzeramento dei trattamenti fungicidi ma un'agevolazione per l'agricoltore nella gestione delle pratiche agronomiche di difesa integrata. Si rimarca infatti come la completa assenza di trattamenti fungicidi potrebbe favorire lo sviluppo di resistenze alla ticchiolatura oltre che la diffusione di quelle patologie, come l'oidio, che con i classici interventi fungicidi non darebbero problemi.

"Il C.I.V. crede in questa varietà e gli agricoltori ne sono soddisfatti– conclude Marzio Zaccarini – Rispetto a Fuji la varietà Fujion manifesta molto meno il problema dell'alternanza. Infatti una caratteristica di Fujion è quella di avere quasi sempre una gemma a fiore dietro al frutto, per cui la pianta manifesta già il suo potenziale produttivo per l'anno successivo un anno prima. Tuttavia non bisogna pretendere troppo dagli impianti, la produzione non dovrebbe superare le 50 ton/ha annuali onde evitare il fenomeno dell'alternanza produttiva".

La nutrita partecipazione e l'interesse suscitato dai presenti fanno presupporre una ripetizione in futuro di giornate simili in Piemonte.