Uva pugliese Pizzutella, chiesto il marchio IGP
"In molte aree agricole della Puglia - spiega Stea - e in particolare dell'entroterra barese, ci sono delle interessanti realtà produttive costituite dalla coltivazione di uva delle varietà a bacca bianca con semi Pizzutella e Regina. Queste attività rappresentano per molte nostre comunità ancora la maggiore risorsa occupazionale ed economica. La commercializzazione dell'uva in parte è eseguita direttamente dai produttori che contattano i mercati e inviano con un solo mezzo in diverse città del nord il quantitativo necessario per la vendita giornaliera. Si tratta di una varietà che meriterebbe, per valore economico e pregi organolettici, una tutela pari a quella di un bene prezioso".
"Il settore dell'agroalimentare, a prescindere dalle dimensioni delle aziende – sottolinea Stea – dovrebbe essere la naturale locomotiva dell'economia di molte regioni italiani e in particolare del nostro Mezzogiorno, dove poteva contare su un radicamento fortissimo sul territorio. Gli agricoltori della Puglia pretendono con la forza dell'unione di fare valere i propri diritti e di essere messi nelle condizioni di poter svolgere le proprie attività, di difendere le proprie campagne e le proprie aziende. Soprattutto chiedono di potere combattere ad armi pari in mercati sempre più globali, facendo valere le ragioni di prodotti che per qualità e proprietà non hanno uguali nel mondo. E anche il marchio IGP, per un uva molto apprezzata, diventa a questo punto un passaggio fondamentale per la valorizzazione del made in Puglia".