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Orti solidali: a Cosenza gli anziani ritrovano la passione per la terra

"E' un concreto strumento di riabilitazione e inclusione, non soltanto un'opportunità economica". Questa la definizione data all'agricoltura sociale dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina lo scorso anno, dopo l'approvazione in via definitiva della relativa legge (n 141/2015).

Rispecchiano bene la definizione del ministro i tanti anziani di Cosenza, ad esempio i quali, armati di zappe, rastrelli e stivali di gomma si recano presso gli orti solidali, nel centro della città, per coltivare un piccolo pezzo di terra a loro assegnato in comodato d'uso gratuito dal Comune. Il punto di forza del progetto "Orti solidali", finanziato da UniCredit Foundation, è lo stare insieme.



Al secondo anno di realizzazione, gli orti solidali hanno permesso alla città il recupero di un'area abbandonata, messa a disposizione dell'ANTEAS (Associazione nazionale terza età attiva per la solidarietà), e agli anziani il recupero del lavoro della terra. Passione ed entusiasmo nel coltivare pomodori, zucchine, fragole e melanzane allontanano la solitudine.

"Sono 67 gli orti coltivati nello spazio verde della Città dei Ragazzi - spiega il presidente dell'ANTEAS di Cosenza, Benito Rocca - Assegnati gratuitamente agli over 65 che ne hanno fatto richiesta; rappresentano un contrasto alla marginalità e all'esclusione sociale degli anziani, oltre che un piccolo sostegno al reddito per le famiglie coinvolte".

Tra le testimonianze raccolte dal Centro servizi per il volontariato della provincia di Cosenza quelle di Giuseppe, Franco e Maria (vedi video sotto).



"E' un'esperienza travolgente - racconta Giuseppe, 69 anni - di cui non posso fare più a meno. La mia vita è cambiata perché non vado più in cerca di altre cose. Vengo qui: si parla, si zappa, si suda e poi si raccoglie".

E Franco, pensionato statale da 16 anni, soddisfatto per aver coltivato pomodori da 1,1 kg, aggiunge: "L'orto è un modo utile di passare il tempo e portare a casa i frutti del nostro lavoro".

Per Maria, invece, l'orto è come un figlio da curare e seguire. "Quando arrivo qui dimentico tutti i problemi e il contatto con la natura mi aiuta tanto: vedere crescere le piantine è una grande soddisfazione".