In generale le contrattazioni per la frutta estiva sono nella media del periodo, "senza infamia e senza lode. Sono prezzi medi per il periodo, né troppo alti, né troppo bassi. Erano cresciuti con le prime buttate del caldo, ora si sono stabilizzati", continua il grossista.

Attività al mercato all'ingrosso di Bologna. (Foto d'archivio)
Più o meno si può dire lo stesso anche per le principali drupacee del momento, con le nettarine gialle che si vendono abbastanza bene (questo è il momento di mercato della Big Top, ndr), mentre quelle a polpa bianca stentano un po' sul lato della domanda perché non è ancora arrivato il momento del debutto sul mercato delle varietà più pregiate. Variazione sul tema invece per le pesche. "La vendita è lenta – riprende Mainetti – ma anche qui le varietà migliori non sono ancora arrivate e stante la stagione hanno pagato un po' sul fronte della qualità, a causa della pioggia caduta proprio durante la maturazione dei frutti". In generale, si parla di prezzi medi tra l'euro al chilo e 1,20 euro/kg per del calibro AAA, poi i prezzi scendono al diminuire del calibro e della qualità, fino anche a 80 eurocent al chilo.
Nelle albicocche invece sono arrivate sul mercato le varietà tardive, di produzione emiliano-romagnola, e i prezzi spaziano da 1,50 a 1,70 euro/kg per il top in fatto di qualità, per poi scendere man mano che si abbassa l'asticella della qualità, fino anche a scendere sotto l'euro.
"Se il caldo terrà botta – conclude Mainetti – questi prezzi sono destinati a stabilizzarsi, visto e considerato che se le albicocche stanno finendo, per le pesche stanno per arrivare volumi maggiori; ma non si prevedono dei surplus e i volumi in più saranno assorbiti dalla domanda estiva".