Secondo le stime, la riduzione sarà dell'ordine del 9% dei volumi, fermandosi a 130mila ton esportate. Si tratta di una previsione indicativa, ma i primi dati certi su quanto già commercializzato lo confermano: nel periodo gennaio-aprile 2016 le esportazioni hanno subito un calo del 16% rispetto allo stesso periodo della stagione precedente.
Nei primi mesi di quest'anno sono state spedite all'estero quasi 78mila ton di pere, contro le quasi 92mila dello stesso periodo della stagione 2014/15. Certo è che il grosso dell'export di pere cilene va da marzo a maggio, ma anche gli ultimissimi dati del periodo confermano il calo.

I volumi (in istogramma) e il valore (le linee) delle esportazioni cilene di pere nelle stagioni 2013/14, 2014/15 e 2015/16. Clicca qui per consultare il grafico a dimensioni maggiori. (Grafico USDA su fonte Servicio Nacional de Aduana e ODEPA)
Similmente a quanto capitato per l'uva da tavola prodotta nel paese sudamericano (cfr. FreshPlaza del 18/05/2016) le ragioni di questa flessione sono da ricercarsi nelle avverse condizioni meteo in momenti importanti della crescita della pianta. Durante la primavera cilena (l'autunno in Italia e in Europa) temperature piuttosto basse per il periodo hanno influenzato la fioritura dei peri, portando a un ritardo della produzione, e a pere dal calibro mediamente più piccolo.

Proprio quest'ultimo aspetto è quello che preoccupa di più per le spedizioni all'estero, specie verso il mercato europeo, dove si richiedono i calibri maggiori. Proprio quello europeo è il principale paese di destinazione delle pere: in particolare i Paesi Bassi cui, di norma, è destinato il 18,5% delle pere che lasciano il Cile. Tra le altre destinazioni seguono la Colombia (15,5% dell'export totale) e gli Stati Uniti (13,2%).
Il 97% della produzione cilena è concentrata in sole 3 regioni (O'Higgins, Maule e la regione Metropolitana di Santiago). Più di un ettaro su tre (36%) di quelli dedicati a pere in Cile (36%) è coltivato a varietà Peckam's Triumph; seguono Abate Fetel con il 17,6% delle superfici dedicate, Forelle (11%), Coscia (7,9%) e Beurre Bosc (6,3%).