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"Il tutto con la "benedizione" del Mipaaf"

Qualita' significa anche legalita': Coop Italia ci crede sul serio e allarga i controlli da 7.200 aziende fornitrici a 70.000

Ieri, 17 marzo 2016, al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali di Roma, Coop Italia ha presentato la campagna "Buoni e giusti Coop", un progetto per contrastare il lavoro nero nelle 13 filiere più a rischio come quelle di arance, pomodoro, fragole, melone, anguria, uva.


La presentazione del progetto al Ministero.

"Le zone più a rischio - ha detto Marco Pedroni, presidente Coop Italia - sono in regioni come Puglia, Calabria, Sicilia, ma non crediate che il lavoro nero sia solo al sud. Con questa campagna diamo un giro di vite ai nostri controlli sui fornitori per essere certi che i lavoratori non vengano sfruttati. Da oggi saranno coinvolti non solo gli 80 fornitori ortofrutticoli di prodotto a marchio (cui fanno capo 7.200 aziende agricole complessive) ma tutti gli 832 fornitori nazionali e locali di ortofrutta per oltre 70.000 aziende agricole".


Marco Pedroni.

A tutti i fornitori, Coop ha chiesto di aderire ai principi del codice etico che contempla una serie di impegni per il rispetto delle norme sul lavoro. "Ma non ci fermiamo ai buoni principi - ha sottolineato Pedroni - bensì procediamo anche con le ispezioni. Per farlo ci appoggiamo a Bureau Veritas, ente di livello mondiale nei servizi di ispezione. Ad oggi, fra le aziende ispezionate non sono stati riscontrati abusi in termini di legalità. Al massimo, qualche mancanza di conformità negli standard di sicurezza, prontamente segnalati".

Dai dati Coop, il costo del lavoro in campo incide attorno al 40% del costo totale di produzione. Pertanto è chiaro che ci possa essere la tentazione, da parte di qualcuno e spesso con lo zampino della malavita organizzata, di rendere efficiente il sistema tramite l'illegalità e lo sfruttamento.


Il ministro Maurizio Martina.

Visibilmente soddisfatto il ministro Maurizio Martina: "Proprio oggi (ieri, ndr) in Senato è in corso la discussione sulla proposta di legge contro il caporalato e il lavoro nero. Mi auguro che l'accesso alla Rete della legalità sia facile e non sia ostacolata dalla burocrazia. Più adesioni vi sono, più il controllo diventa facile. Il rispetto delle regole deve essere un pre-requisito, senza discussioni".

Il ministro ha spiegato che la nuova proposta di legge prevede pene ben definite per chi compie gli abusi e sfrutta i lavoratori, ma anche una regolamentazione chiara per gli ingressi dei lavoratori stagionali in modo da prevenire il racket degli sfruttatori. Il tutto in accordo con il Ministero del Lavoro.



"E sempre in tema di nuove leggi - ha sottolineato Martina - alla Camera si sta discutendo quella contro lo spreco alimentare. Poi passerà al Senato. Ci tengo molto, la considero un provvedimento figlio dell'esperienza di Expo (vedi articolo correlato)".

Per Coop le 13 filiere interessate dal progetto valgono circa 300 milioni di euro di fatturato, un totale di un miliardo riconducibile all'ortofrutta.


Stefano Bassi.

Stefano Bassi, presidente dell'Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori Coop (Ancc-Coop), ha ricordato che "questa iniziativa avrebbe poco valore se fosse fine a se stessa e non coinvolgesse il maggior numero di protagonisti possibile. Coop vuole essere capofila di una rete che coinvolge i ministeri, gli enti di controllo, i sindacati e le associazioni di categoria, fino alle organizzazione di volontariato del territorio, che hanno spesso stretti rapporti con gli immigrati, le Regioni e i Comuni".

"Ma non dimentichiamo - ha concluso - che solo il 50% dell'ortofrutta venduta in Italia può essere ricondotta a una filiera controllata. Il resto sfugge al filtro della Grande distribuzione".



Il presidente di Coop Italia non si è sottratto a una domanda circa la remunerazione agli agricoltori, con riferimento a pesche e nettarine nel corso del 2015. "I dati - ha chiarito Pedroni - dimostrano che noi paghiamo ai produttori una cifra che è sempre superiore ai costi di produzione e il nostro margine di guadagno oscilla, per l'ortofrutta, fra il 2 e il 4%. Da un'indagine da noi commissionata risulta che, fatto 100 il costo finale, il 35% va al mondo agricolo, il 37% alle intermediazioni, il 25% alla distribuzione e il restante 3% è il nostro margine".

Pedroni ha portato, a conferma delle sue dichiarazioni, un elenco di decine di fornitori che sono partner da oltre 30 anni. "Se non fossero contenti di noi, credo che avrebbero preso altre strade già da un pezzo".


Pedroni e Martina.

La campagna di sensibilizzazione sarà rivolta non solo ai produttori, ma anche ai consumatori. L'impatto visivo sarà d'effetto, con un prodotto al naturale (ad esempio un'arancia o una bottiglia d'olio) affiancato da uno omologo ma tutto nero, uniti dallo slogan: "Il lavoro nero dà solo pessimi frutti. Scegli i frutti della legalità".