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Insolita serata di connubio tra Radicchio di Verona IGP e liquirizia Amarelli

Se è vero che i prodotti ortofrutticoli vanno valorizzati cercando nuove declinazioni, il Consorzio di Tutela del Radicchio di Verona IGP è in cima alla lista delle idee innovative. Nei giorni scorsi, si è svolta una cena durante la quale il radicchio è stato abbinato alla liquirizia. E non si è trattato di un'improvvisazione, bensì di un menù studiato e condiviso con lo chef Andrea Cesaro. La serata si è svolta presso il ristorante L'Ostro a Villa Bartolomea (Verona). Ospite d'onore Giuseppe Amarelli, dell'omonima azienda che dal 1731 produce liquirizia a Rossano Calabro. Nell'occasione è stato presentato anche il suo libro "Liquirizia, ricettario romanzato di un'insolita radice".


Il gruppo degli organizzatori e dei relatori - clicca qui per un ingrandimento

"Il binomio radicchio-liquirizia – spiega Cristiana Furiani, presidente del Consorzio – può sembrare bizzarro, ma in realtà vi sono molti punti di contatto. Fra questi, l'apparato radicale ha una grande importanza in entrambe le specie, senza dimenticare che sia il nostro radicchio, sia la loro liquirizia, rappresentano prodotti di punta del territorio e un'opportunità di reddito per tante famiglie".


Cristiana Furiani interviene nel corso della serata.

La presidente non nasconde che il Consorzio è sempre in movimento: "Stiamo pensando a nuovi imballaggi che valorizzino la produzione e ci rendano più visibili nei punti vendita. Se necessario, e se il mercato risponderà bene, siamo disposti a confezionare e mettere il bollino su ogni singolo pezzo".


Per il Radicchio di Verona IGP, a breve novità sul fronte del packaging.

Dal Consorzio confermano che quest'anno la qualità del prodotto è elevata. Intanto continuano le azioni di valorizzazione del Radicchio di Verona IGP, un prodotto che viene coltivato non solo nel veronese, ma anche in alcuni comuni delle provincie di Vicenza e Padova, in quella fascia che comunemente viene denominata basso Veneto. Qui il radicchio trova le condizioni pedoclimatiche migliori grazie a terreni alluvionali, freschi e con buona dotazione di sostanza organica. Dal punto di vista climatico l'estate è calda e afosa, mentre l'inverno è freddo e nebbioso: condizioni ideali per lo sviluppo della coltura. Anzi, più è elevata l'escursione termica, e più il radicchio ne trae beneficio.


Cristiana Furiani e Giuseppe Amarelli

"Fin dal secolo scorso – aggiunge Cristiana Furiani – questo radicchio è stato definito dagli agricoltori l'oro rosso della Bassa. Posso affermare, senza timore di essere smentita, che il nostro si distingue dagli altri prodotti della stessa categoria merceologica per la particolare croccantezza delle foglie, il colore rosso intenso e il sapore leggermente amarognolo, ma con una punta di dolcezza. Le sue caratteristiche organolettiche ne consentono un utilizzo ad ampio raggio, dall'antipasto al dolce, da crudo come da cotto".


Il libro presentato durante il "matrimonio" fra radicchio e liquirizia.

E non ci si scandalizzi se la presidente ha annoverato l'uso del radicchio anche come dessert: proprio poche settimane fa è stato un dolce a base di questo ortaggio a vincere il concorso "Il radicchio d'argento" organizzato, fra gli altri, dalla Pro Loco Carpanea Casaleone. Il primo premio se l'è aggiudicato lo chef 25enne Flavio Bellin (cfr. FreshPlaza del 26/02/2016).