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In collaborazione con Olter (Blumen Group)

Un seminario di Coltura e Marketing presso Orto Flora di Finocchietti Valter: il resoconto



Folta partecipazione, nella giornata di domenica 28 febbraio 2016, all'iniziativa "porte aperte" organizzata a Roma presso Orto Flora di Valter Finocchietti, durante la quale si è svolto uno stimolante seminario dal titolo "Coltura e Marketing". Numerose le presenze fra rivendite agricole, garden center, consorzi e piccoli agricoltori, provenienti dal centro Italia (Lazio, Abruzzo, Umbria, Marche e Campania), i quali hanno gradito gli interventi proposti nel corso della mattinata.


Sopra: i partecipanti al seminario. Sotto: il coordinatore dei lavori, Massimo Tamburini (Olter).



Dopo i saluti introduttivi di Valter Finocchietti, titolare dell'azienda insieme alla moglie Anna, il coordinatore dei lavori, Massimo Tamburini, ha dato la parola al direttore commerciale della ditta sementiera Olter (Blumen Group), Stefano Motton, il quale ha aperto i lavori con una relazione sul percorso che porta dal seme all'ibrido e sui vantaggi offerti dal miglioramento varietale per ibridazione, rispetto alla classica selezione tradizionale che ha connotato la storia dell'agricoltura umana sin dai suoi albori, 10mila anni fa.


Sopra e sotto: Stefano Motton durante il suo intervento.



I vantaggi dell'ibrido, cioè di un individuo risultante dall'incrocio controllato tra due genitori vegetali ben definiti (il che spiega anche gli elevati costi e tempi di realizzazione), si concretizzano in maggiori uniformità, vigore vegetativo, produttività, qualità del prodotto e resistenza a malattie o stress abiotici. "Il vantaggio finale - ha sottolineato Motton - è l'unicità del prodotto orticolo che si ottiene. Se si cerca quel dato prodotto, va usato quel dato seme!".



A seguire, l'intervento della genetista Blumen Group, d.ssa Rachele Tardani, la quale ha presentato le nuove sfide che l'agricoltura del XXI secolo deve affrontare: "Da una parte, gli enormi passi avanti compiuti dalla genetica vegetale hanno permesso la creazione di nuove varietà ibride più produttive, resistenti e migliori anche dal punto di vista estetico; d'altra parte, però, tutto questo non basta più. Le esigenze del consumatore stanno cambiando e si guarda anche agli aspetti qualitativi, gustativi e nutraceutici, oltre ai volumi e al prezzo".


Rachele Tardani.

Da ciò nasce l'esigenza di combinare innovazione e tradizione, recuperando quell'enorme patrimonio genetico che l'Italia possiede per valorizzarlo nei programmi di breeding moderno, al fine di riscoprire il gusto e i benefici per la salute di frutta e verdura.

Che l'Italia sia una vera miniera di biodiversità è emerso dall'intervento del Prof. Andrea Mazzucato del dipartimento DAFNE di UniTuscia (Viterbo), il cui team di ricerca svolge, da oltre 20 anni, attività indirizzare alla raccolta, riproduzione e caratterizzazione di varietà locali di specie orticole, con particolare riferimento al pomodoro. "Oggi gli ibridi, sul mercato del pomodoro, costituiscono l'85% del totale. Non sempre però, nel recente passato, la ricerca di produttività e uniformità è andata di pari passo con il gusto. Gli obiettivi che possiamo darci oggi, pertanto, sono quelli di una valida integrazione tra ecotipi locali di pomodoro e tecniche avanzate di miglioramento genetico".


Prof. Mazzucato.

Le analisi molecolari svolte (nel 2005 prima e nel 2014 poi) da Mazzucato e altri ricercatori su ecotipi locali di pomodori piatti costoluti, hanno evidenziato non soltanto la grande diversità genetica tra questi pomodori, ma un contenuto di amino acidi - in particolare l'acido glutammico (responsabile del cosiddetto aroma umami) - superiore rispetto alle cultivar commerciali.



In tale contesto si inserisce la partecipazione, sotto il capofila italiano ENEA, di UniTuscia a TRADITOM, progetto di ricerca finanziato dall'Unione Europea per la ricerca e la tutela del germoplasma delle varietà di pomodoro locali e il recupero e il miglioramento di queste varietà.



TRADITOM comprende un team internazionale di esperti di 16 istituzioni partner, provenienti da Germania, Grecia, Spagna, Francia, Israele, Italia, Paesi Bassi e Regno Unito, coordinato dal professor Antonio Granell del Consiglio Superiore di Ricerca Scientifica spagnolo di Valencia (Consejo Superior de Investigaciones Cientìficas); vi partecipano anche comunità agricole locali, esperti del mondo dei consumatori e aziende sementiere.

Il Prof. Mazzucato sottolinea: "Basti un dato su tutti per evidenziare il grande patrimonio genetico dell'Italia, nel pomodoro: di 1.400-1.500 cultivar locali che, nell'ambito del progetto europeo, andremo a caratterizzare (sia come fenotipo sia come genotipo) e a valutare con analisi metabolomiche e panel test, ben 400-500 sono state fornite dal nostro Paese".



A seguire, due relazioni tecniche sulle principali operazioni colturali nell'orto e le principali avversità delle colture, a cura di Vincenzo Smacchia (foto sopra) e Fabio Ceci (foto sotto), entrambi dottori agronomi presso la Orto Flora di Valter Finocchietti.



In chiusura, l'atteso intervento del consulente marketing Leonello Vesentini, di Verona, il quale ha preso spunto dal "gusto" per declinare questo "valore aggiunto" all'interno delle attività commerciali delle imprese: "Ogni passaggio commerciale deve aggiungere gusto al processo della vendita. Quando qualcuno ha le idee chiare su come farlo, non c'è globalizzazione o deprezzamento che tengano. Il più grosso pericolo per un imprenditore sta nel lasciare al caso il processo di vendita, senza chiedersi - e soprattutto senza chiedere ai propri clienti - le ragioni per cui acquistano da lui".



Interessante la disamina di Vesentini sull'accelerazione in atto nelle conoscenze come uno degli elementi critici per le imprese: "La turbolenza oggi presente sui mercati è anche una questione di conoscenza. Quello che era vero ieri, oggi non lo è più. Se fino al 1900 lo scibile umano raddoppiava ogni 100 anni, questo tempo è diminuito a 25 anni dal 1945, per arrivare a un vertiginoso raddoppio dello scibile ogni 13 mesi nel 2013! Nessuno può stare al passo con questi fenomeni" (ricordate la Quarta Rivoluzione Industriale? - cfr. Freshplaza del 20/01/2016).



L'unica, secondo Vesentini, è agire in una logica che tenga presenti solo alcuni "punti fermi" dell'organizzazione aziendale: in primis il rapporto costi/ricavi, sulla base del quale strutturare - ma rimanendo sempre pronti a modificare in qualsiasi momento - tutto il resto e cioè, dalla parte dei costi, il come, con chi e con cosa fare impresa; dalla parte dei ricavi, invece, il valore che creo, il vantaggio competitivo che possiedo e a chi posso offrirlo (il target di clientela).

L'azienda Orto Flora


Valter e Anna Finocchietti (a sinistra) insieme ad alcuni clienti (foto di repertorio). Sotto: Valter Finocchietti durante i suoi saluti ai partecipanti al seminario.



Orto Flora di Finocchietti Valter opera nel settore agricolo da più di 40 anni, in particolare nella produzione di piantine da orto, con una tradizione che si tramanda da due generazioni. Con il tempo, l'utilizzo di tecniche all'avanguardia in sinergia con i miglioramenti genetici dei semi hanno portato come risultato un prodotto di elevatissima qualità.


L'azienda Orto Flora di Finocchietti al completo (foto di repertorio).

"Disponiamo delle più moderne tecnologie che accompagnano tutto il ciclo produttivo della piantina, dalla semina alla vendita" dice Valter Finocchietti. "La scelta dei semi viene effettuata con cura ed esperienza, avvalendoci dei prodotti messi in commercio da aziende sementiere leader del settore".



Contatti:
Orto Flora di Finocchietti Valter
Via Domanico, 165
00132 Roma
Tel.: 06 2072986
Fax: 06 2075387
Web: www.ortofloradifinocchietti.it