
Quasi un terzo della popolazione mondiale vive di agricoltura, e la crescita di questo settore ha dimostrato di essere almeno due volte più efficace nel ridurre la povertà rispetto ad altri comparti.
Una serie di nuove applicazioni digitali sta finalmente accelerando quegli interventi che possono migliorare la produttività e la crescita del settore agricolo. Connected Farmer, per esempio, è un applicazione per cellulare introdotta in Africa orientale da un partenariato pubblico-privato tra Vodafone, USAID e il non-profit TechnoServe per aiutare gli agricoltori a lavorare nel sistema agroalimentare e a gestire meglio le proprie produzioni e finanze.
In generale, si stanno cercando soluzioni digitali per aiutare i piccoli agricoltori a 1) affrontare tempestivamente le diverse situazioni e problematiche che potrebbero avere un impatto negativo sulle produzioni, 2) analizzare le economie di scala e 3) utilizzare strumenti finanziari per una migliore gestione dell'azienda.
Per i piccoli agricoltori, infatti, situazioni relative a maltempo, malattie delle colture, prezzi bassi proposti dagli intermediari, se affrontate senza una rete di sicurezza possono rapidamente trasformarsi in catastrofi.
Attraverso prodotti come Connected Farmer, la produttrice Joyce Kaguru e altri agricoltori ricevono pagamenti e ricevute direttamente sul cellulare ogni volta che conferiscono il loro prodotto a una piattaforma agroalimentare. Per la prima volta, migliaia di piccoli agricoltori possono disporre di uno storico della loro situazione finanziaria che permette loro di accedere più facilmente a garanzie bancarie, crediti, assicurazioni e altri strumenti finanziari che possono aiutarli a costruire una resilienza contro eventuali battute d'arresto.
Questo sistema aiuta inoltre gli agricoltori nella contrattazione del prezzo di conferimento poiché, ricevendo i prezzi di mercato direttamente sul cellulare, possono massimizzare i loro ricavi a seconda della domanda e offerta del momento.
Sempre in Africa, in Tanzania, ci sono altre applicazioni per cellulare come Esoko o Tigo Kilimo che aiutano gli agricoltori nel definire l'epoca di impianto delle colture e la loro gestione, fornendo informazioni aggiornate sul meteo e consigli agronomici.
Circa tre su quattro persone nell'Africa sub-sahariana non hanno accesso ai servizi finanziari tradizionali, però quasi i due terzi della popolazione ha accesso a un cellulare.
Un altro problema dei piccoli agricoltori è che, da un lato, questi hanno bisogno di mercati stabili per le loro produzioni; dall'altra, per poter acquistare su larga scala da tanti diversi piccoli produttori in aree remote, molte aziende agroalimentari devono scontrarsi con la logistica, la programmazione delle consegne, la valutazione delle produzioni e la stipula dei contratti.
Quando, l'anno scorso, il gigante dell'agroalimentare Olam International ha adottato il sistema Connected Farmer della Vodafone in Tanzania, ha in realtà aperto la strada a 30.000 agricoltori che, pur essendo distanti fra loro, erano tutti connessi e organizzati all'interno di un unico dispositivo cellulare.
Su questa piattaforma mobile, le aziende acquirenti possono registrare gli agricoltori, gestire i contratti, fornire servizi di divulgazione, effettuare pagamenti, concedere prestiti e fornire le ricevute via SMS. Questa nuova gestione dei dati fornisce loro un quadro più chiaro e completo della loro attività generale, aiutandoli a identificare i modelli, l'efficienza e le best practices.
Ora resta da chiedersi se queste nuove applicazioni digitali possano essere la soluzione per 1) la redditività delle piccole aziende nel lungo periodo e per 2) affrontare il tema della sicurezza alimentare da qui al 2050 e oltre.
Rielaborazione FreshPlaza su fonte World Economic Forum