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Turchia: sul problema dei residui, il settore ortofrutticolo si sta danneggiando da solo

Il presidente dell'associazione dei broker ortofrutticoli all'ingrosso della regione turca di Antalaya, Cuneyt Dogan, risponde alle accuse circa i presunti alti livelli di residui chimici presenti nei prodotti ortofrutticoli del paese.



Dogan spiega che gli agronomi si stanno rovinando con le loro stesse mani, in quanto i problemi riguardanti i residui da agrofarmaci sono stati già risolti. Il locale ministero turco all'agricoltura ha effettuato molti controlli e "i risultati hanno mostrato livelli molto bassi".

Sulle esportazioni in Europa e in Russia, per esempio, vengono effettuati molti controlli fitosanitari. "L'Europa è molto attenta per quanto riguarda i residui e solo una piccolissima parte di prodotto viene respinta. Inoltre, i livelli consentiti dalla UE per la Turchia sono minori di quelli applicati alle merci ortofrutticole di Spagna e Paesi Bassi. E' vero che alcune nostre esportazioni, come quelle di pomodori, sono basse, ma ciò si deve all'applicazione di quote contingentate per la protezione delle produzioni comunitarie".

Nel frattempo, come riportato da Dogan, è cominciata la stagione dei melograni turchi: "I nostri principali competitor sono Iran ed Egitto. Noi esportiamo in Russia ed Europa e i prezzi sono simili allo scorso anno (€0,15-0.30/kg). Le esportazioni continueranno fino a febbraio". Nel frattempo continuano anche le spedizioni di pomodori e di peperoni.

Fonte: sabah.com
Data di pubblicazione: