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Previsto un nuovo intervento nel 2016

"Renzi: "L'IMU agricola si puo' cambiare, ma non ora"

"L'operazione 80 euro vale 10 miliardi, l'Imu agricola 260 milioni. Comunque sull'Imu agricola interverremo il prossimo anno". Lo ha assicurato il presidente del Consiglio Matteo Renzi in una conversazione su Twitter (vedi foto a lato) riguardante gli interventi previsti nel Def, il Documento di economia e finanza, e nel Piano nazionale riforme.

Il premier non ha però spiegato in che modo il Governo interverrà nel 2016, ed è anche da chiarire se si potrà davvero aspettare un anno prima di agire, visto che sull'ultima versione dell'Imu agricola pende ancora l'incognita del Tar Lazio. Che il 17 giugno si esprimerà in merito ai ricorsi presentati dalle Anci Umbria e Liguria, ai quali si sono poi sommati quelli di altri Comuni d'Italia.

Intanto, Coldiretti Emilia Romagna ha apprezzato l'impegno del presidente del Consiglio a intervenire sull'Imu sui terreni agricoli. "Ci auguriamo – ha detto Coldiretti regionale – che esca estesa e rafforzata la scelta equa e coraggiosa di esentare le imprese agricole professionali riconoscendo il ruolo economico e di presidio territoriale di chi lavora e vive di agricoltura. Facciamo anche appello a tutti i sindaci affinché venga ridotta al minimo l'aliquota da applicare quest'anno ai terreni agricoli nei comuni interessati".

Invito ripreso anche dalla Coldiretti Campania. "Facciamo appello al grande senso di responsabilità che i sindaci della nostra regione hanno più volte manifestato nei confronti dell'agricoltura - gli ha fatto eco Gennarino Masiello, presidente della federazione campana - L'Imu sui terreni agricoli può essere applicata con l'aliquota minima".

"Abbiamo fatto il possibile per limitare al minimo i disagi per gli agricoltori - ha aggiunto il direttore regionale di Coldiretti Campania, Simone Ciampoli - e un paio di buoni risultati li portiamo a casa. Una novità sostanziale è l'introduzione della detrazione di 200 euro nel 2015 nei Comuni riclassificati come non montani, e quindi soggetti alla nuova Imu. Inoltre, nei territori parzialmente montani resta l'esenzione per i coltivatori diretti e per gli imprenditori agricoli professionali. A questo proposito abbiamo chiesto al Governo, e giriamo lo stesso appello alle amministrazioni locali, di distinguere e agevolare chi utilizza i terreni agricoli per lavorare e produrre da chi ne fa attività di svago. In tal senso Coldiretti chiede ai Comuni di utilizzare l'aliquota più bassa: il 4,6 per mille".

Ma è in Puglia la situazione più critica. "I nostri imprenditori hanno bisogno di un segnale tangibile e allo stesso tempo coraggioso di attenzione - ha chiesto il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - Per questo chiediamo alle amministrazioni comunali della regione Puglia di esonerare dal versamento dell'Imu sui terreni agricoli e sui beni strumentali - senza eccezione di parametri ISTAT o altimetrici - chi di agricoltura vive e lavora con grande sacrificio e abnegazione, svolgendo un'attività da cui trae beneficio indiretto l'intero territorio".

"Tra l'altro – ha continuato Cantele – sarebbe una dimostrazione di concreta sensibilità per le 2.614 aziende agricole salentine, in parte danneggiate dall'emergenza Xyella fastidiosa che aspettano indennizzi per i danni diretti e indiretti, oltre alle misure innescate dalla declaratoria di stato di calamità naturale".

"Si tratta - ha precisato il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – di esonerare 24.000 aziende CD e IAP iscritte all'Inps in tutta la Puglia e, quindi, di cifre ancor più irrilevanti se analizzate comune per comune. Del resto ogni amministrazione comunale ha di fatto totale autonomia decisionale, sia in merito all'esenzione che all'eventuale non applicazione di sanzioni".

Anche in questo caso, qualora non fosse possibile l'esenzione, Coldiretti chiede ai Sindaci l'applicazione dell'aliquota più bassa.