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"Ministro Martina: "Rispetto e dignita' del lavoro non sono trattabili"

Da Rosarno (RC) partira' la certificazione dell'occupazione nelle imprese agricole

 Sette centesimi di euro: tanto viene pagato un chilo di arance nella piana di Rosarno, in provincia di Reggio Calabria, secondo la denuncia lanciata da Coldiretti in occasione dell'iniziativa 'Legalità, diritti, dignità. Da Rosarno si può', promossa da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil contro il lavoro nero in agricoltura. Una cifra , ha spiegato Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti, "del tutto insufficiente a coprire i costi di produzione e di raccolta. Questa situazione alimenta un'intollerabile catena dello sfruttamento che colpisce lavoratori, agricoltori ed i trasformatori attenti al rispetto delle regole, a partire dalla componente più debole: gli immigrati".

Una situazione, ha continuato, "intollerabile, considerando che se l'aranciata viene venduta sugli scaffali dei supermercati a 1,3 euro a bottiglia, agli agricoltori arrivano solo 3 centesimi. Con la trasparenza e la legalità si può interrompere un circolo vizioso che sottopaga il lavoro e il suo prodotto. Lo dimostrano i tanti esempi virtuosi nelle campagne italiane dove lavorano regolarmente oltre 322mila immigrati extracomunitari, che contribuiscono in modo strutturale e determinante all'economia agricola del Paese e rappresentano una componente indispensabile per garantire il successo del Made in Italy alimentare nel mondo".

"Noi - ha precisato Moncalvo - siamo portatori di un modello di sviluppo a servizio del bene comune, anche sul fronte della legalità: un modello che offre la possibilità di trasformare i rischi di emarginazione e sfruttamento malavitoso degli immigrati in opportunità imprenditoriali di integrazione e di inclusione sociale: una battaglia per la qualità delle produzioni nazionali ma anche contro il dumping sociale e per la promozione della responsabilità etica delle imprese".

Per il presidente Moncalvo un'agricoltura più equa verso i braccianti e i produttori passa anche attraverso l'accorciamento della filiera dove "l'inefficienza e le distorsioni di una catena sempre più lunga con la presenza di troppi soggetti terzi ha creato terreno fertile per le infiltrazioni mafiose. Ogni azione deve essere accompagnata dall'accorciamento della filiera, per costruire un rapporto più diretto tra i soggetti, garantire la trasparenza dell’informazione sul contenuto e sull'origine dei prodotti".

E proprio da Rosarno, paese simbolo dello sfruttamento in agricoltura della manodopera immigrata, partirà la Rete del lavoro agricolo di qualità, prevista da Campolibero (cfr. FreshPlaza del 03/11/2014). Da oggi sarà operativa la cabina di regia presso l'Inps, "con l'obiettivo - ha spiegato il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Maurizio Martina intervenendo al convegno di Rosarno - di certificare la qualità dell'occupazione nelle imprese agricole; uno strumento potrà essere utile anche nei rapporti con la grande distribuzione organizzata, sotto il profilo della certificazione etica del lavoro: il rispetto e la dignità del lavoro sono principi non trattabili".



Il ministro Martina durante l'intervento a Rosarno (RC).

"Dobbiamo creare, soprattutto qui in Calabria ma in generale in tutto il Paese, le condizioni perché - ha proseguito il ministro - non si assista più allo sfruttamento di immigrati irregolari: non c'è giustificazione per le aziende che sfruttano la disperazione di chi lavora in nero per cercare margini nell'attività produttiva. Ora è il momento di affrontare alcuni nodi cruciali per l'agricoltura italiana: la tutela del reddito degli agricoltori e restituire la dignità del lavoro nei campi". La ricetta è, per il ministro, utilizzare al meglio i fondi europei, poi ancora qualità e organizzazione, aspetto quest'ultimo su cui l'Italia e in particolare la Calabria sono ancora al palo.

"So che qui a Rosarno e in Calabria - chiude Martina - abbiamo il cuore di alcune nostre produzioni importanti, come gli agrumi. Sono pronto a dare avvio a un 'Piano agrumi' che però non potrà prescindere da un lavoro di squadra tra produttori e istituzioni. Convocherò anche i grandi soggetti industriali, tra cui Coca Cola, per avviare un percorso insieme sulle arance, che coinvolgerà anche le produzioni calabresi. Dobbiamo utilizzare tutti il 2015 per il rilancio dell'agricoltura e dell'Italia. Le premesse sono favorevoli e c'è un grande lavoro da fare".