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Alla base dei rincari lo scarso raccolto nazionale e il crollo produttivo in Turchia

Per le nocciole prezzi raddoppiati in un anno

Con la conclusione delle operazioni di raccolta delle nocciole in tutti gli areali produttivi italiani, le prime impressioni degli operatori del settore circa un notevole calo della produzione rispetto al 2013 hanno trovato conferma.

In tutte le zone corilicole della penisola la prima fase della nuova campagna di commercializzazione è stata caratterizzata da un andamento delle quotazioni in continuo aumento.

Nell'ultima settimana di rilevazione, compresa tra il 3 ed il 9 novembre, i prezzi all'origine delle nocciole in guscio hanno raggiunto i 5,10 €/kg per la varietà Tonda gentile delle Langhe sulla piazza di Cuneo, segnando un incremento del 108% rispetto all'analogo periodo dello scorso anno; 4,95 €/kg per la Tonda gentile Romana a Viterbo, con un +104% su base annua e 4,50 €/kg per la varietà Lunga di San Giovanni scambiata a Napoli, con un aumento tendenziale del 114%.



Si tratta, sottolinea l'Ismea, dei prezzi più elevati degli ultimi dieci anni, innescati oltre che dalla scarsa offerta nazionale anche dal crollo produttivo in Turchia, principale produttore ed esportatore mondiale di nocciole, dove il raccolto 2014 è stato fortemente compromesso dalle gelate (cfr. notizia su FreshPlaza del 03/04/2014).

Il brusco calo della produzione turca ha determinato un vuoto d'offerta a livello internazionale che sta creando un aggravio dei costi di approvvigionamento per i principali utilizzatori di questi prodotti.



Anche l'industria dolciaria italiana vede in questa fase una lievitazione dei costi per l'acquisto di nocciole e semilavorati. A tal proposito si ricorda come negli ultimi 15 anni l'industria dolciaria italiana abbia importato in media circa il 20% del proprio fabbisogno di nocciole in quanto la produzione nazionale non è in grado di soddisfarlo interamente.


Data di pubblicazione: