AOP UnoLombardia incontra l'assessore regionale all'agricoltura Fava
"Incontrando l'AOP più importante della Lombardia - ha sottolineato l'assessore lombardo - ribadiamo la nostra volontà di proseguire gli sforzi, investendo su strutture sempre più grandi, in grado di affrontare il mercato in modo significativo, per competere con i soggetti che a livello internazionale hanno dimensioni maggiori delle nostre realtà produttive".
L'assessore ha sottolineato che "in tema di Organizzazioni comuni dei mercati (Ocm) è necessario armonizzare i comportamenti su base nazionale e, una volta definito il quadro lombardo, confrontarsi con le Regioni vicine per arrivare a una applicazione omogenea sui territori".
"Concentrando le risorse sulla promozione - ha aggiunto - che è l'attività strettamente legata alla mission delle organizzazioni di prodotto".
Affrontando la questione PSR, l'assessore ha ricordato nuovamente il "grande sforzo che la Lombardia ha fatto aumentando la compartecipazione, con 133 milioni di euro in più a disposizione rispetto alla programmazione precedente, e le misure di intervento in transizione a valere sul 2014". Il presidente Ambrogio De Ponti ha ribadito la sua preoccupazione affinché le OP possano essere realmente protagoniste nella nuova programmazione. Per quanto riguarda la grande distribuzione, infine, l'assessore ha ribadito la "necessità di recuperare quegli squilibri che non favoriscono la crescita dei margini e non riconoscono il valore aggiunto del primario".
L'incontro è stato finalizzato a una conoscenza delle attività, dei progetti realizzati e del contesto in cui opera AOP Unolombardia, che rappresenta, globalmente, sei organizzazioni di prodotto della provincia di Bergamo, tre della provincia di Milano, una ciascuna per le province di Lodi, Mantova e Sondrio. "Bergamo, Brescia e una parte del Mantovano, per la frutticoltura in particolare, contribuiscono in modo significativo a questo settore - ha aggiunto l'assessore - ma non siamo la prima regione ortofrutticola italiana. Avremmo l'ambizione di diventarlo, ma con una dinamica di crescita organica che sia legata a una specializzazione del comparto e a una massificazione della capacità d'offerta. Abbiamo bisogno di costruire qualcosa che abbia sbocco sui mercati. La crescita dei comparti è direttamente correlata alla capacita del mercato di assorbire produzioni. Dobbiamo evitare rischi di eccedenze, di eccesso di offerta rispetto alla domanda: servono programmazione e strutture adeguate che intercettino le necessità dei produttori".