"Il buon riconoscimento da parte del mercato, unito a una produzione dei soci quasi raddoppiata (40.000 tonnellate), ci restituisce prospettive interessanti dopo un lungo calvario. Anche dal punto di vista organolettico, la qualità del prodotto conferito quest'anno è risultata nettamente superiore alle ultime annate, tanto per grado brix, quanto per consistenza e conservabilità."
Continua Sacchetto: "A giocare a favore dei prezzi di vendita è stata sicuramente la situazione del mercato - non stremato dai quantitativi eccessivi da parte degli altri competitor internazionali - che ci ha permesso così di recuperare volumi di vendita soprattutto sulle destinazioni oltremare e verso la Russia, oltre a una piccola percentuale movimentata nel circuito comunitario. L'attuale andamento delle esportazioni fa comunque emergere il trend oltreoceano come la migliore performance, mentre la commercializzazione interna non rimarca incrementi significativi."
Pur non essendo un momento particolarmente roseo per la frutticoltura in genere, queste prime stime fanno ben sperare, almeno per il segno positivo della campagna in corso del kiwi piemontese.
"Come Piemonte Asprofrut – spiega Sacchetto - a questa combinazione vincente di fattori, aggiungiamo il valore dell'assistenza tecnica, tesa a uniformare le caratteristiche del prodotto conferito secondo parametri migliorativi rispetto agli standard di qualità vigenti, seguendo l'iter completo dalla raccolta, al condizionamento, fino alla distribuzione finale."Rispetto al Consorzio Kiwifruit of Italy, Sacchetto dichiara: "Ogni operazione che nasce da un'aggregazione del mondo produttivo è sempre una lezione da osservare e imparare. Nel nostro caso, è da mettere in pratica sull'IGP della Mela Rossa Cuneo, per non dimenticarci di salire su questo treno appena partito."
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