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"In tempi rapidi - ha continuato il ministro - effettueremo il monitoraggio, l'indagine e la perimetrazione delle aree contaminate della Terra dei fuochi. In seguito la stessa operazione sarà portata a termine nel resto delle zone agricole della Campania. Controlleremo campo per campo, perché lo Stato c'è. L'obiettivo è quello di arrivare a definire con esattezza quali sono le terre inquinate e quali no. A conclusione dell'indagine, provvederemo con decreto all'individuazione delle aree food e no food, mettendo così termine a odiose speculazioni alle quali stiamo assistendo, ma soprattutto garantendo la salute di chi vive e opera in quelle terre. Sarà una grande operazione verità, necessaria dopo tutto quello che si è scoperto. Con il decreto di oggi introduciamo nel nostro ordinamento anche il reato di combustione illecita di rifiuti, perché dobbiamo fermare i roghi che ogni giorno gettano veleni nell'aria di quella zona. Da oggi chi brucia andrà in carcere e non pagherà solo una semplice sanzione".
Nunzia De Girolamo ha ringraziato per la collaborazione il ministro Orlando e il vicepremier Alfano e il ministro Mauro che hanno permesso l'impiego dei militari nella Terra dei fuochi per presidiare il territorio. "La perimetrazione – ha aggiunto il ministro – sarà svolta in ogni territorio dagli enti preposti che saranno supportati dai corpi di polizia specializzati. Se i proprietari non daranno accesso ai loro fondi, quelle terre saranno inserite automaticamente tra quelle dove non è possibile produrre alimenti. Serve la collaborazione di tutti, perché è finito il tempo del rimandare, del girare la testa dall'altra parte. Ora dobbiamo sapere, circoscrivere, porre rimedio e bonificare".
"Saranno impegnate in questa grande operazione le migliori professionalità degli enti di ricerca e di controllo dei nostri ministeri e abbiamo anche stabilito la creazione di una Commissione interministeriale proprio perché le competenze sono tante e frammentate. Intendiamo semplificare e accelerare i processi decisionali sulle azioni necessarie per quella terra".
"Nel decreto – ha concluso il ministro – abbiamo indicato anche le risorse del programma operativo, che oltre alle disponibilità ordinarie, sarà finanziato mediante l'utilizzo del POR Campania 2007-2013, del Piano di Azione e Coesione, nonché mediante misure che saranno adottate nella programmazione dei fondi europei e nazionali a valere sulla programmazione 2014-2020".
I commenti delle associazioni
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"Contemporaneamente, però, non si può dimenticare l'effetto psicosi generato dal dramma della Terra dei fuochi - ha ricordato la Cia - che solo nell'ultimo periodo ha fatto crollare del 35-40% le vendite dei prodotti tipici campani (vedi articolo correlato), con danni a tutto il sistema agroalimentare regionale, che da solo vale 5 miliardi di euro l'anno".
La Cia auspica, da un lato, un veloce iter parlamentare del decreto legge e, dall'altro lato, a serie misure di sostegno al reddito per tutti gli operatori della filiera agroalimentare che hanno subito perdite considerevoli, tenendo conto che "la Campania è la terza regione in Italia per produzione agricola con oltre 136.000 aziende e 65.000 addetti impegnati nel settore".
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"Incisivo è il coordinamento delle attività, sia procedurali che di ricerca scientifica, con il coinvolgimento degli enti competenti. Resta, tuttavia, necessario spostare l'attenzione su tutto il territorio - ha aggiunto la Coldiretti - anche con destinazione diversa da quella agricola, perché l'inquinamento delle acque e dell'atmosfera non può rimanere confinato al solo perimetro delle aree coltivate: probabilmente occorre mettere sotto controllo proprio la serie degli effetti provocati dall'inquinamento di aree extra agricole come cave e altre aree abbandonate. Si tratta - ha concluso la Coldiretti - di mettere a punto un programma finanziario per gli interventi che possa fare riferimento anche ai fondi che raccolgono i proventi dei beni confiscati alle mafie".
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Confagricoltura condivide quanto evidenziato dal DL ovvero che una rapida mappatura circostanziata e i risultati scientifici consentiranno di certificare definitivamente i terreni così da sfatare per sempre, e una volta per tutte, gli infondati timori che tutti i prodotti della Campania siano contaminati e tutti i terreni destinati all'agroalimentare della regione pregiudicati dal grave inquinamento.
Tiso, che si è dichiarato preoccupato per gli ingenti danni causati alla qualità della vita delle persone, reputa doveroso rilanciare l'economia agricola regionale che nelle ultime settimane ha subito una diminuzione delle vendite delle produzioni tipiche di circa il 40%.