La situazione egiziana preoccupa gli esportatori
"Lavoriamo giorno per giorno, ma per il nostro commercio la situazione è rischiosa", ha dichiarato Haitham Gallab di AgroEgypt. Gallab esporta agrumi in Malesia, Iraq, Kenya e Russia e, nonostante sia in grado di garantire le spedizioni a tutti i suoi clienti, ha osservato come gli eventi del passato, e la possibilità di ulteriori disordini in futuro, abbiano già influenzato il modo in cui fa affari.
"Eravamo abituati a essere pagati in anticipo per le nostre spedizioni verso gli acquirenti europei, ma ora ci dicono che prima dobbiamo spedire la frutta, poi arriverà il pagamento", ha detto Gallab. Questo sempre che si sia abbastanza fortunati da avere clienti disposti ad acquistare frutta egiziana: Gallab ha infatti notato che, a causa della preoccupazione di molti acquirenti circa futuri disordini in Egitto, risulta anche più difficile trovare nuovi clienti.
"Se dovessero esserci altri problemi, la prima cosa che accadrà è che i porti rimarranno chiusi", ha detto Gallab. "E' già successo prima, e il risultato è che moltissima merce viene lasciata nel porto senza una destinazione". Il trasporto aereo presenta un costo proibitivo e, anche se così non fosse, Gallab ha verificato che i voli per l'Egitto sono diminuiti, limitando ulteriormente le opzioni di spedizione. Nonostante tutto, Gallab è fiducioso che per quest'anno l'esportazione di agrumi andrà bene.
"Siamo ottimisti", ha detto Gallab. "La produzione della varietà Navel è diminuita del 25% rispetto all'anno scorso e, anche se all'inizio della stagione i prezzi sono stati instabili, la domanda è stata buona".
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Haitham Gallab
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