Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Valorizzazione dei residui agricoli mediante il compostaggio aziendale e la produzione di te' di compost

I residui agricoli prodotti dalle coltivazioni orticole intensive protette sono generalmente problematici da smaltire, soprattutto nelle zone dove notevole è la presenza di serre. Generalmente, per motivi fitosanitari, tali residui non vengono interrati ma sono portati all'esterno delle coperture e ammassati in angoli più o meno nascosti delle aziende.

L'abbandono di queste biomasse in grossi cumuli sul suolo determina problemi di ordine ambientale, visto che si decompongono producendo percolato inquinante; alcune aziende, invece, bruciano questi residui, pratica assolutamente illegale. Eppure, queste biomasse agricole sono una straordinaria risorsa da valorizzare grazie a tecniche innovative di compostaggio.


Particolare della piattaforma di compostaggio realizzata nell'ambito del progetto "Biocompost". Si notino le tubazioni che, periodicamente, insufflano aria al di sotto dei cumuli al fine di consentirne l'ossigenazione.

Il progetto "Biocompost", finanziato dalla Regione Campania mediante la Misura 124 del PSR, ha avuto proprio lo scopo di dimostrare, attraverso la realizzazione di un impianto di compostaggio "on farm", che è possibile produrre un compost di qualità a basso costo utilizzabile come fattore di produzione nell'azienda stessa risolvendo, allo tempo stesso, il problema dello smaltimento dei residui agricoli di coltivazione.

Il perno del sistema è la piattaforma di compostaggio a insufflazione attiva di aria, realizzabile mediante tubazioni di gomma forate nelle quali l'aria è immessa, periodicamente, mediante una ventola o un compressore, al fine di assicurare un'adeguata areazione della biomassa senza operare il rivoltamento della stessa. Assicurando anche un'adeguata bagnatura dei cumuli, nel giro di 4-5 settimane si ottiene un compost che completerà la sua maturazione anche spostandolo a lato della piattaforma di insufflazione, permettendo così di liberare quest'ultima per un successivo ciclo di compostaggio.


Cumuli di piante di angurie estirpate a fine ciclo, in attesa di essere trasferite fuori da una serra nella Piana del Sele (SA).

Il sistema di compostaggio proposto è assolutamente economico e di facile gestione. Il compost maturo (ottenuto dopo circa tre mesi) può essere utilizzato come fertilizzante nel suolo oppure per la produzione, sempre in azienda, di un biostimolante e fungicida denominato "tè di compost". Questo è prodotto ponendo del compost in acqua e insufflando periodicamente nel liquido aria per alcuni giorni, al fine di permettere lo sviluppo di microrganismi utili e l'estrazione di sostanze nutritive dal compost. Il liquido prodotto, opportunamente diluito, può essere somministrato alle piante per via radicale o fogliare. Quest'ultimo tipo di trattamenti hanno permesso di incrementare la produzione di peperone e di cavolo-rapa coltivati sotto serra rispettivamente del 23% e del 35%.

Il progetto Biocompost è stato coordinato dal Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura Centro di Ricerca per l'Orticoltura di Pontecagnano (SA) e ha visto partecipare le Università degli Studi di Napoli e della Basilicata e l'Azienda Agricola Mellone di Eboli (SA). Molte aziende agricole campane hanno aderito al progetto e hanno applicato la tecnica innovativa, i cui risultati positivi hanno interessato anche aziende fuori regione.
Data di pubblicazione: