Roberto Chiesa: cauto ottimismo per i mesi conclusivi della campagna patate
Il nuovo stabilimento di Molinella (BO) della Romagnoli F.lli spa.
"In ottobre, le patate hanno registrato una contrazione dell'8% a volume, solo in parte compensato dall'aumento dei prezzi rispetto al 2012 - continua Chiesa - Se per colture come le zucchine le basse temperature hanno conseguenza immediata sui prezzi, nel caso delle patate per capire gli effetti bisognerà aspettare un po' più di tempo".
"Il clima anomalo degli ultimi mesi ha fatto sì che alcuni prodotti come broccoli, cavolfiori, pomodori e zucchine fossero in concorrenza diretta con le patate e questo spiega il calo importante dei volumi, anche se l'andamento inflattivo dei prezzi ha in parte limitato i danni".
"Sono stati recentemente diffusi i dati produttivi dell'Europa orientale - Ucraina, Repubblica Ceca, Polonia, Russia, i paesi più tardivi - che confermano l'ipotesi di cali anche significativi. Flessioni anche in Germania, mentre l'unico paese europeo in crescita come superfici (+4%) e rese produttive (+5-6%) è la Francia che, però, non produce abbastanza per tutti. Lo dimostrano i prezzi della materia prima, cresciuti del 15-20% sullo stesso periodo del 2012. L'effetto immediato di questi cali è evidente sugli stock: due mesi di consumi al palo, infatti, non hanno messo in crisi l'offerta e i prezzi si sono mantenuti", chiarisce il direttore commerciale.
"In Italia, le scorte sono decisamente inferiori allo stesso periodo dell'anno scorso: mediamente si attestano su un 10% in meno in Emilia-Romagna e anche oltre nel nord-ovest. Probabilmente saranno appena sufficienti ad arrivare al termine della campagna".
Un segnale positivo evidenziato da Chiesa riguarda la "volontà di semina" in alcuni comprensori del sud Italia, ad esempio "la Sicilia, che è ora in fase di programmazione e di semina, non sembra fare quella corsa alla semina delle patate novelle che l'ultima, fortunata stagione lasciava presagire". Si attendeva, infatti, un incremento consistente a doppia cifra, ma l'andamento sino ad oggi sembra ridimensionare le aspettative, anche se alla fine potrebbe essere rilevante. Probabilmente, chi ha goduto dei buoni prezzi dell'ultima campagna seminerà patate anche per il 2014, mentre chi ha perduto quell'occasione, come sembra, non investirà.
"Dopo due mesi di consumi sofferenti - riflette Roberto Chiesa - questi indicatori sembrano dimostrare che difficilmente nei prossimi mesi ci troveremo a subire un'offerta di mercato che possa sconvolgere questi equilibri. Le scorte sono contenute e il freddo è appena arrivato. Davanti abbiamo ancora parecchio tempo e, con la Pasqua alta nella seconda metà di aprile 2014, le patate conservate troveranno un regolare collocamento a prezzi buoni".
"Il periodo natalizio, per ora, è un'incognita. C'è chi pensa resterà sotto tono con consumi molto contenuti e le vendite sostenute solo dalle promozioni, condizionato dalla situazione economica recessiva. Un aspetto positivo di questa difficile congiuntura potrebbe proprio essere un aumento e concentrazione degli acquisti nella rete distributiva convenzionale", conclude Roberto Chiesa.
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