"In Italia 2 milioni di persone "diabese": diabetiche e obese insieme"
Secondo i dati degli Annali 2012 dell'Associazione Medici Diabetologi (AMD), oltre il 66,4% delle persone con diabete di tipo 2 è anche molto sovrappeso o obeso, mentre lo è 'solò un quarto delle persone con diabete tipo 1, il 24%. In pratica, sono sovrappeso quasi 22 milioni di Italiani, obesi 6 milioni, con diabete quasi 3,5 milioni: veri "diabesi", ossia contemporaneamente obesi e con diabete, circa 2 milioni.
"Questi numeri ci fanno capire come diabete e obesità si sostengano a vicenda. L'obesità è considerata l'anticamera del diabete e la combinazione tra le due malattie rappresenta una vera e propria epidemia dei nostri tempi, per la quale l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha persino coniato il termine diabesità", dice Paolo Sbraccia, Presidente eletto Società Italiana dell'Obesità (SIO).
L'associazione diabete-obesità deve preoccupare principalmente perché di diabesità si muore. Spiega Sbraccia: "Il rischio di morte raddoppia ogni 5 punti di crescita dell'indice di massa corporea, il BMI: un diabetico sovrappeso raddoppia il proprio rischio di morire entro 10 anni rispetto a un diabetico di peso normale; per un diabetico obeso il rischio quadruplica".
La diabesità quindi costituisce una pesante minaccia per la salute, per questo è necessario attuare politiche efficaci nel prevenirla. E' noto come esercizio fisico e attività motoria possano rappresentare strumenti più che adeguati a questo scopo.
"La conferma definitiva arriva probabilmente da uno studio pubblicato sul British Medical Journal del 1 ottobre 2013, condotto da Huseyin Naci, ricercatore alla London School of Economics and Political Science e alla Harvard University, e da John P. A. Ioannidis, professore alla Stanford School of Medicine", prosegue Sbraccia. "I risultati sono importanti a tal punto che allo studio è stato dedicato un editoriale anche dalla rivista Jama di novembre. Si tratta di una meta-analisi che ha riguardato oltre 300.000 persone; dimostra che l'esercizio fisico è efficace, in termini di riduzione della mortalità cardiovascolare o legata al diabete, quanto il trattamento farmacologico", aggiunge Sbraccia.