"Noi siamo i primi a desiderare un ruolo di rilievo per l'agricoltura in Europa - spiega il presidente - proprio per questo bocciamo integralmente le attuali politiche agricole europee, PAC in primis."
Secondo Rocco Tiso, l'agricoltura avrebbe bisogno di un approccio culturale pragmatico e operativo, tanto in Italia quanto nell'Unione Europea: "Se vogliamo davvero elaborare politiche di indirizzo per le imprese agricole, sono ben altre le cose che dovremmo fare invece di distribuire denaro pubblico a pioggia! Prendiamo ad esempio la conoscenza del mercato; come si può ragionevolmente pensare di mantenere competitiva la nostra agricoltura senza avere alcun dato verificabile alla mano? L'unica certezza che scaturisce dall'ultimo Censimento (il 6°, effettuato a partire dall'ottobre 2010, NdR) è che le aziende agricole diminuiscono di numero, ma la velocità alla quale ciò avviene e quante siano realmente oggi le imprese che vivono solo di agricoltura - e che dovrebbero essere messe nelle condizioni di continuare a faro - non lo sappiamo con certezza."
Il presidente di Confeuro ritiene che la Politica Agricola Comune, che pesa per il 40% del bilancio complessivo della UE, vada nella direzione sbagliata: "Ingenti risorse vengono spese senza alcuna correlazione con l'ambito di attività e con le esigenze specifiche degli imprenditori. Molto meglio sarebbe indirizzare i fondi ad accurate indagini di mercato che mettano le aziende nella condizione di conoscere le tendenze in atto e di orientare le produzioni verso colture a maggior reddito."
Un altro impiego utile delle risorse europee, a concreto sostegno delle imprese, potrebbe essere anche quello della creazione di un fondo di garanzia al credito agricolo. Rocco Tiso sottolinea: "La contrazione del credito bancario è un problema che sta tarpando le ali alla ripresa, in ogni settore produttivo; un fondo di garanzia a livello nazionale, se non a livello europeo, potrebbe riattivare finanziamenti a tasso agevolato per le imprese agricole già esistenti o per quelle di nuova costituzione da parte dei giovani, con risultati assai più incisivi rispetto ai finanziamenti a fondo perduto. Noi anzi diciamo che i veri agricoltori dovrebbero rispedire al mittente gli aiuti economici a perdere! Vere e proprie elemosine che non fanno alcuna differenza per l'impresa!"
All'attuale Ministro delle politiche agricole, il presidente di Confeuro lancia infine un appello: "Sull'onda del dinamismo che Le appartiene, La sollecito ad esigere chiarezza e trasparenza non solo da parte delle organizzazioni agricole ma anche degli apparati che ruotano intorno al Dicastero. Se c'è una cosa di cui non abbiamo alcun bisogno, è il moltiplicarsi di un'agricoltura di carta!"
Rocco Tiso conclude: "Noi ci siamo, siamo al fianco di chiunque in Italia o in Europa abbia una visione vera e realistica dell'agricoltura; per le chiacchiere, invece, non fate affidamento su di noi."
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