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Cambio ai vertici di Lagnasco Group: alla presidenza il giovane Simone Bernardi

L'assemblea dei soci della Organizzazione di Produttori-OP Lagnasco Group, con sede a Lagnasco (CN), ha rinnovato le cariche sociali lo scorso 4 novembre 2013, eleggendo il nuovo CdA.

Nel ruolo di presidente è stato nominato Simone Bernardi, 33 anni, leader di una squadra giovane e motivata, composta da: Mauro Mellano (vice presidente), Giuliano Risso, Giulio Mellano, Fabrizio Garello, Filippo Demarchi, Diego Dalmasso, Carlo Barbero e Franco Allemandri.

Il neo-presidente riferisce a FreshPlaza: "Ufficialmente, sono 'giovane' anche per quanto riguarda il mio ingresso in Lagnasco Group come socio, che risale all'anno scorso. Ho accolto con entusiasmo e senso di responsabilità il testimone di mio suocero, Giuseppe Cicotero - uno dei fondatori di questa storica cooperativa piemontese - rilevando la sua azienda agricola, alla quale mi sono dedicato negli ultimi sette anni."


Simone Bernardi.

"La presidenza che ricopro oggi va letta come l'espressione di un gruppo di lavoro giovane e affiatato che – da tre anni a questa parte – punta su alcune parole chiave: comunicazione, organizzazione e innovazione. Priorità che disegneranno la nostra azione nel 2014, valorizzando e ottimizzando il percorso fin qui percorso dal management."

Bernardi appartiene ad una generazione appassionata di meccanica (aeronautica, nel suo caso specifico) e di nuove tecnologie, che sceglie di tornare alla campagna portando con sé un bagaglio di innovazione, capacità di team-building e organizzazione aziendale.

"I miei studi mi hanno insegnato che le criticità vanno affrontate risalendo a tutta la catena di fattori che le hanno determinate; le cose si risolvono a monte, non a valle. Per esprimere una buona capacità competitiva, secondo me, occorre oggi rafforzare un patto inter-generazionale siglato da due 'E', cioè entusiasmo ed esperienza, valorizzando il buono che già c'è e colmando le lacune ancora presenti con l'obiettivo di rendere più consapevole la base sociale grazie ad una comunicazione interna ed esterna più efficace."

Continua Bernardi: "Se la nostra cooperativa è forte della storia e della tradizione produttiva che rappresenta, la svolta a cui non vogliamo venir meno è quella di un mondo in cui – anche per vendere - bisogna comunicare, coltivare relazioni oltre che terreni. Fare impresa, oggi, non può prescindere dall'utilizzo dei nuovi strumenti che il web e la tecnologia offrono in modo altamente democratico, e che fanno parte tout-cour dell'innovazione aziendale. In questa prospettiva di apertura, occorre piena disponibilità a mettersi costantemente in discussione, a non fossilizzarsi sui risultati raggiunti, a guardare al futuro con coraggio e spirito imprenditoriale capace di superare visioni campanilistiche e soggettivismi che sono limiti sempre in agguato sulla strada della cooperazione. Collaborazione tra OP-Organizzazioni di Produttori e partenariati pubblico-privati nella provincia Granda: ecco i nuovi cantieri di lavoro che ci attendono."

Secondo Simone Bernardi, infatti, oggi l'agricoltura sconta un evidente squilibrio, dovuto all'assunzione di tutti i costi, i quali tuttavia non sempre vengono recuperati. L'attività agricola appare inoltre lasciata da sola nel compito di realizzare quel valore aggiunto necessario per mantenere sostenibile nel tempo l'attività imprenditoriale, indispensabile per la salvaguardia del territorio e per attrarre giovani che ne garantiscano la continuità.

"La cooperazione è sicuramente la soluzione imprenditoriale e sociale per tutelare il produttore dall'isolamento. L'obiettivo che ci poniamo per l'anno venturo mira al consolidamento e allo sviluppo nei nostri mercati di riferimento, giocando altresì una partita di marketing territoriale su operazioni come l'IGP della Mela Rossa Cuneo", nota Bernardi.

E conclude: "Non si tratta di puntare alla grande dimensione fine a se stessa: bisogna saper guardare lontano, altrimenti la trasformazione rimane incompiuta e non si generano le condizioni della sostenibilità del sistema agricolo nel mercato. Se rispettata nella sua mission distintiva, invece, la cultura cooperativa permette di unire le forze, innovarsi con profitto e – per usare un gergo a me familiare - spiccare il volo verso nuovi mercati."

Per maggiori informazioni: www.lagnascogroup.it