Per quanto riguarda lo Sviluppo rurale, la votazione di ieri definisce il quadro giuridico necessario per far partire al più presto i nuovi programmi, attraverso i quali saranno destinati al settore circa 21 miliardi di euro, tra fondi comunitari e nazionali, a partire già dal prossimo 1° gennaio. La Pac nel suo complesso muoverà, nel prossimo settennato, circa 52 miliardi di euro.
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"Il voto di oggi - ha sottolineato il presidente Comagri - rappresenta un risultato importante per l’agricoltura europea e per il ruolo che la partecipazione democratica, attraverso l’impegno del Parlamento europeo, ha avuto nella definizione di una delle politiche di maggiore impatto per l’Unione. Con questa riforma siamo riusciti a dare nuova centralità al lavoro e all’impresa, abbiamo puntato sui giovani e sull’ambiente, abbiamo semplificato la parte burocratica e garantito un ruolo di responsabilità agli Stati membri. Certo, come abbiamo avuto più volte modo di ribadire, questa non è la riforma che avremmo voluto ma, grazie alle modifiche apportate, la abbiamo sostanzialmente migliorata e con la revisione del 2017, voluta fortemente dal Parlamento, continueremo a farlo."
"Il risultato raggiunto oggi - ha proseguito De Castro - è la testimonianza concreta di come la nostra istituzione non abbia rappresentato, come molti credevano, una complicazione nell’iter legislativo, bensì un valore aggiunto in termini di democrazia e di sintesi, riuscendo a dare ai 28 paesi dell'Unione una sola politica agricola capace di rispondere alle così diverse agricolture europee. Nei prossimi mesi, questo Parlamento e in particolare la Commissione Agricoltura vigileranno con attenzione sulla Commissione europea, affinché nella stesura degli atti delegati applicativi della Pac sia rispettato l'accordo politico che Consiglio e Parlamento hanno così faticosamente raggiunto. Il Parlamento europeo - ha concluso De Castro - come istituzione democraticamente eletta non si sottrarrà al ruolo di verifica dei poteri di delega che ha conquistato grazie al Trattato di Lisbona. Lo faremo con serietà e determinazione, con lo stesso spirito che ha animato tutto il team negoziale, che colgo l’occasione per ringraziare, durante questi tre anni: dare agli agricoltori e a tutti i cittadini europei una politica agricola più equa e più sostenibile, che sappia rispondere alle sfide del futuro."
Il Commissario europeo all’Agricoltura, Dacian Ciolos, nel suo intervento, ha sottolineato che la nuova Pac è il frutto di un inevitabile compromesso che senz’altro rafforzerà l’agricoltura UE. Il cuore della riforma, ovvero i Pagamenti diretti, secondo Ciolos risulteranno più equilibrati e mirati. Inoltre, è stata posta particolare attenzione ai giovani agricoltori, all’ambiente, alla biodiversità e alla qualità del suolo.
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"Gli spazi di manovra che la nuova Pac propone agli Stati membri – ha aggiunto Verrascina - vanno vissuti dal nostro Paese come un'occasione per ridurre il gap di opportunità che da troppo tempo divide l'area mediterranea da quella continentale. Dobbiamo puntare a valorizzare al massimo chi fa dell'agricoltura il suo primo e unico obiettivo imprenditoriale, favorendo comunque anche le funzioni pubbliche e sociali del settore. La parola d'ordine resta qualità, ma occorre anche recuperare territorio e renderlo produttivo per aumentare la quantità della produzione, muovere verso il riequilibrio del saldo commerciale con l'estero e non trovarci fuori dalla competizione internazionale difronte a una domanda di cibo che raddoppierà nel giro di trent'anni. Ciò che non sarà ammissibile è il rischio, che si ripete anche quest'anno per 497 milioni di euro, di disimpegno di risorse nel II pilastro."
"La cifra che arriverà in sette anni dalla Ue a supporto dell'agricoltura italiana, pari a 33,4 miliardi di euro - ha spiegato Tiso – è di molto inferiore a quella prospettata inizialmente e non consentirà di affrontare nelle dovute proporzioni gli investimenti a sostegno del Green e per i giovani agricoltori."
"Nonostante le nostre già note perplessità sulla riforma – ha concluso Rocco Tiso – è ovviamente nostro auspicio che le poche risorse disponibili vengano utilizzate nei modi più opportuni; ed è per questo che chiediamo all'esecutivo di convocare quanto prima un incontro con tutte le organizzazioni di rappresentanza agricola per garantire investimenti efficaci e trasparenti."