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Al press tour Fedagri in Romagna, il presidente sottolinea il peso dell'aggregazione nell'agroalimentare

"Giorgio Mercuri: "Senza cooperazione non si va da nessuna parte"

Giorgio Mercuri (nella foto sotto), presidente Fedagri-Confcooperative, intervistato da FreshPlaza a Faenza (RA) nell'ambito del press tour "Storie anticrisi del made in Italy cooperativo" organizzato in Romagna dalla Federazione, fotografa il settore agroalimentare nazionale, evidenziando i rapporti di forza e i punti di debolezza del sistema produttivo.



"L'agricoltore deve capire che, rimanendo da solo può esclusivamente lavorare per il mercato locale. Viceversa, se vuole confrontarsi ogni giorno con il mercato globale, deve investire sulla propria azienda aggregandosi. L'agroalimentare made in Italy è considerato da tutti il migliore al mondo ma, se non si avvale di servizi e continuità di fornitura, la sua presenza sui mercati globali è una strada in salita. L'aggregazione, favorendo la formazione di massa critica di prodotto e una razionalizzazione dei costi di gestione della filiera – amministrativi, logistici, dal post-raccolta allo scaffale – permette invece maggiori potere contrattuale e competitività."

Mercuri, 49 anni, foggiano, da pochi giorni anche al vertice dell'Alleanza delle Cooperative, sottolinea il ritorno dei giovani all'agricoltura, che "non è per scelta ma per necessità. Ora dobbiamo metterli nelle condizioni migliori per operare. Strumenti finanziari e agevolazioni nelle cooperative sono già previsti, ma serve una maggior attenzione da parte delle istituzioni e del mondo politico. Ad esempio, sbloccando l'accesso al credito, in particolare per i giovani che intendono assumere la titolarità delle aziende agricole o che subentrano nella loro gestione."

Da parte del presidente di Fedagri arriva anche un richiamo forte al mondo sindacale e di governo, ricordando che "sono la cooperazione e i suoi produttori ad avere in mano i grandi marchi dell’agroalimentare" e auspicando che "i finanziamenti importanti per il settore agroalimentare devono essere attivati direttamente dal ministero delle Politiche agricole piuttosto che dal ministero dell'Industria". Tra le risorse che potrebbero essere canalizzate in modo più opportuno, quelle finalizzate alla costituzione di fondi mutualistici e quelle relative ai Programmi di sviluppo rurale nell'ambito della futura PAC.

Secondo Giorgio Mercuri, come per altri autorevoli operatori del settore, il principale competitor con cui dobbiamo misurarci è la Spagna che - dimostrando più potere decisionale, grazie a un sistema organizzato e coeso di produttori che si confronta direttamente con le istituzioni - al momento risulta più competitiva sui mercati europei e internazionali. "Meglio sarebbe, però – conclude il presidente Mercuri – che le regole ed eventuali deroghe comunitarie fossero uguali per tutti i Paesi membri".